ALBA Era il 2021 quando veniva approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ora, a quattro anni di distanza, è una corsa contro il tempo per completare i cantieri, che andranno terminati e rendicontati entro agosto 2026.
In Italia, secondo i dati del portale Openpolis – aggiornati al 13 dicembre –, la voce di spesa effettiva ammontava a 58,6 miliardi di euro: è meno di un terzo del totale previsto dalla misura da Nord a Sud, quasi 194,5 miliardi. Un dato per nulla positivo, anche perché significa che ogni mese in media si dovrebbero spendere quasi 6 miliardi per le opere preventivate, fino alla scadenza del piano. E se di certo nel 2025 ci sarà un’accelerazione, visto che molti più cantieri entreranno in una fase avanzata, è altrettanto difficile ipotizzare un ritmo così sostenuto.
Ma com’è la situazione ad Alba? Partiamo da un quadro generale: la città ha ottenuto l’accesso ai fondi europei previsti dal Pnrr su due diversi capitoli. Il primo, per quanto riguarda la realizzazione di undici opere pubbliche, ha un valore di poco più di 9,8 milioni di euro. Per l’esattezza, 8,3 milioni sono fondi coperti dal piano, mentre la parte restante deriva da un cofinanziamento comunale.
È un elenco di opere considerate strategiche per il futuro della città, individuate dall’ex Giunta di Carlo Bo. Mentre per la nuova Amministrazione, è un’eredità pesante da seguire e monitorare.
Bene gli uffici della Municipale, la biblioteca e la scuola infermieri
Iniziamo il viaggio tra le opere finanziate dal Pnrr ad Alba. Lo facciamo insieme a Luigi Garassino, assessore alle finanze, a cui è stato anche affidato il compito di seguire la materia. Si parte dai cantieri conclusi: «La facoltà di infermieristica, finanziata con 792mila euro, ha una nuova sede all’interno del complesso della Maddalena, dove è iniziato l’anno accademico in corso». Dopo il ritorno dell’indirizzo di studi in città, grazie alla collaborazione dell’Università del Piemonte orientale con l’Asl Cn2, la facoltà aveva all’inizio trovato locali provvisori al piano terra dell’ex ospedale San Lazzaro.
Si sono conclusi i lavori anche per quanto riguarda la riqualificazione degli uffici della Polizia municipale, che ha così fatto ritorno in Municipio, proprio a fianco dello scalone d’ingresso. Anche la nuova sede Avis, in via Margherita di Savoia, è stata aggiornata e riqualificata grazie alle risorse da Pnrr: gli interventi sono già terminati ed è in corso la fase di rendicontazione economica. Buone notizie anche per la biblioteca, dove sono stati creati nuovi spazi per gli utenti. «Sono stati spesi 406mila euro: tutto è concluso e da rendicontare», conferma Garassino.
La mensa comunale del Mussotto dovrebbe aprire per marzo 2026
Dal centro e dalla zona di San Cassiano, ci spostiamo dall’altro lato della città: al Mussotto, dove è in corso la nuova mensa comunale. Come precisa l’assessore alle finanze Luigi Garassino, la consegna dell’opera è prevista per il 31 marzo 2026. 1,9 milioni di euro è la cifra stanziata, per un edificio ex novo di cui ora si vede bene lo scheletro.
Servirà da mensa per il plesso scolastico del quartiere, ma anche da nuovo centro cottura per tutti gli istituti cittadini, mentre la sede di via Liberazione rimarrà attiva per il servizio al pubblico. La stessa data per il fine lavori è prevista per l’intervento in corso in via Manzoni, a pochi passi dal duomo, dove si riqualificherà l’ex casa Miroglio, anche in questo caso con un investimento di 1,9 milioni di euro. Sarà un polo museale a disposizione della città: secondo i piani, dovrebbe permettere al centro studi Fenoglio di espandersi, dando anche vita a una spazio dedicato a Pinot Gallizio.
Si esce ancora una volta dal centro, fino a corso Banská Bystrica, dove sono prossimi alla conclusione i lavori che hanno consentito di trasformare le scuderie della ex Caserma Govone in un moderno centro per i ragazzi con disabilità. Si tratta della prosecuzione della manica in cui si trova la zona H, con il bar e la sala per la musica.
In particolare, sono in fase di completamento alcuni dettagli dell’esterno. La spesa complessiva è stata di 350mila euro, di cui 130mila finanziati con il Pnrr e 200mila messi a disposizione dallo stesso Comune. A gestire la nuova struttura, sarà l’associazione Ludica, dopo aver completato il bando comunale. È una realtà attiva soprattutto nel campo della disabilità grave, per dare supporto alle famiglie.
In tema di giovani, nel corso del 2025 dovrebbero essere realizzati interventi di efficientamento energetico, con sostituzione degli infissi, alla scuola media Vida. Il valore complessivo del lavoro è di 130mila euro.
In forte ritardo il cantiere del nuovo nido
Se in generale la situazione in città sembra essere abbastanza sotto controllo, in base a quanto spiegato dall’Amministrazione, c’è un progetto che genera particolare apprensione: si tratta del nuovo asilo nido comunale in corso Europa, nella zona in precedenza destinata allo sgambamento dei cani.
L’assessore Luigi Garassino non nasconde una visione piuttosto pessimista: «Siamo molto preoccupati. Rassicura che, tra tutti i cantieri avviati o già conclusi, è l’unica nota critica».
Ed entra nel merito del problema: «L’affidamento dell’appalto è stato fatto da Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo dell’impresa: posso dire senza problemi che non siamo stati particolarmente fortunati. Il bando prevede risorse per oltre 3,4 milioni di euro, di cui 2,6 milioni coperti dal Pnrr e il resto cofinanziato dal Comune».
«Nonostante gli sforzi e gli strumenti messi in atto, al momento non abbiamo visto risultati davvero concreti purtroppo».
In effetti, a parte la delimitazione dell’area e la base del nuovo edificio, non è visibile ancora la struttura. La data del fine lavori sulla carta è molto vicina: il 31 dicembre 2025».
Una scadenza temporale che non rassicura, soprattutto perché il rischio è quello di perdere i fondi, che non sono pochi. Conclude Garassino: «Come noto, le norme previste per la gestione e l’erogazione delle risorse sono severe. In caso di mancato adempimento, cadrebbero nel vuoto risorse preziose, visto che parliamo di un servizio importante per le famiglie albesi: è un’ipotesi che non voglio nemmeno prendere in considerazione».
Beppe Malò
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