“La Regione ci venga incontro”


Industriali reggiani preoccupati per la situazione economica. Ieri il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale ha avuto modo di ascoltare direttamente dalla voce della presidente di Unindustria Reggio Roberta Anceschi e dal consiglio generale dell’associazione le perplessità e le richieste della categoria. “L’anno appena iniziato rischia di essere ulteriormente compromesso da alcuni elementi particolarmente gravi come i costi dell’energia, il rischio di nuovi dazi e una politica inadeguata a sostegno degli investimenti, che stanno determinando un sensibile raffreddamento del clima di fiducia delle imprese” spiega Anceschi. La presidente di Unindustria si è soffermata in particolare “sulle difficoltà incontrate dalle aziende metalmeccaniche che in questi difficili mesi affrontano la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale”.

Gli industriali hanno presentato a De Pascale i temi prioritari sui quali chiedono attenzione dalla Regione: oltre alla politica energetica e alle dinamiche dei mercati internazionali, anche il dissesto idrogeologico e la carenza idrica, con un cenno alla realizzazione della diga di Vetto, e il recente incremento delle tasse regionali. Per assistere lo sviluppo del sistema industriale regionale si è evidenziata l’opportunità di “attrarre investitori e risorse umane sul territorio, di favorire l’ampliamento delle realtà produttive già insediate continuando a usufruire del ‘procedimento unico’ previsto dalla legge urbanistica regionale e la necessità di politiche abitative che rendano disponibili alloggi in affitto per lavoratori e studenti”.

È stata inoltre rinnovata, fa sapere Unindustria, la richiesta di supporto per evitare il ridimensionamento dell’ufficio reggiano dell’agenzia delle Dogane. “La Regione ha il compito di concorrere al rinnovamento delle esternalità regionali e locali indispensabili alle nostre imprese – dice Anceschi –. Il Patto per il lavoro e per il clima può e deve essere uno degli elementi che concorrono a costruire il futuro del sistema industriale e di tutti noi”. Partendo “dai punti di forza – conclude – questo rinnovamento è indispensabile per permettere alla nostra comunità regionale di affrontare le trasformazioni delle relazioni internazionali, dei mercati, delle tecnologie e della società”.



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