Il caro energia è al centro dell’agenda del Governo, che in questi giorni lavora a testa bassa per individuare le possibili misure a sostegno di famiglie e imprese. Gli interventi saranno annunciati in un Consiglio dei ministri in programma prima della fine del mese, forse già martedì, e che si prevede infuocato. La premier si sente nell’angolo e l’opposizione, per lungo tempo in uno stato pressoché narcotico, ha fiutato questa debolezza e ora attacca con ritrovato vigore e tentativi di una strategia comune.
Dalla conferenza stampa di fine anno, occasione in cui iniziarono a essere rivolte al Presidente del Consiglio le prime, scomode domande sulle bollette, è stato un crescendo e ora siamo al redde rationem. L’Esecutivo, insomma, ha l’esigenza di battere un colpo, ma occorre trovare le coperture, stimate tra i 2 e i 4 miliardi. Una cifra che non si trova per terra e non si rimedia senza chiedere sacrifici a qualcuno. Già, il punto è questo: chi paga il conto in un Paese di lobby e corporazioni?
La più rumorosa è stata la categoria delle grandi industrie consumatrici di energia (i cosiddetti energivori): acciaieri, imprese della carta e della ceramica, ecc., che reclamano aiuti. Sono però gli stessi soggetti che negli ultimi anni hanno goduto (e godono ancora) di sostanziosi sussidi, il cui costo finisce a carico dei consumatori in bolletta. Strumenti consolidati, la maggior parte dei quali è in vigore da oltre 15 anni, molto prima dello scoppio della crisi energetica.
L’opposizione ha annunciato una grande manifestazione contro il caro vita e il Governo, chiedendo misure per le famiglie. Ma non sarà a ranghi completi. Azione ha già detto che non ci sarà. Carlo Calenda giudica la manifestazione sbagliata. Da sempre vicino all’associazione degli industriali, dove ha a lungo lavorato, il politico ha imbracciato il suo strumento preferito, i social, per lanciare delle proposte calibrate sulle esigenze della grande industria.
Per l’ex manager Ferrari, davanti all’emergenza del caro vita la priorità sono sì le famiglie, ma “soprattutto le imprese”, che evidentemente dovrebbero ricevere nuovi sussidi. Il senatore (che da alcuni grandi gruppi energivori ha anche ricevuto finanziamenti) ha fatto un reel su Instagram elaborando anche delle proposte specifiche, sempre pro-industriali.
Insomma, proprio quando l’Esecutivo è alle prese con il suo primo vero passaggio ad alto rischio, le opposizioni, ancora una volta, marciano divise. Garantendo così lunga vita al Governo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link