Milano – La fine del superbonus, almeno nella Città metropolitana di Milano, non ha portato a un tracollo dell’edilizia. Stringendo il campo al settore “costruzione edifici”, quello più coinvolto nella partita degli incentivi, il registro imprese dalla Camera di commercio di Milano segnala 197 ditte attive in meno l’anno scorso rispetto al 2023: da 14.301 imprese si è passati a 14.104.
Una flessione che, però, non si è tradotta in un calo degli occupati che, sempre nella “costruzione edifici”, erano 42.729 l’anno scorso, 41.734 nel 2023, con un trend in aumento anno dopo anno. Segno che, probabilmente, hanno chiuso i battenti le aziende meno strutturate, spesso ditte individuali senza dipendenti diretti, spuntate sull’onda dei bonus. Mentre il sistema si assesta, però, le famiglie sono rimaste “con il cerino in mano” tra lavori di riqualificazione iniziati e mai finiti, case inagibili, truffe, general contractor senza scrupoli, ditte fallite, “disastri provocati da mutamenti normativi repentini imposti dai Governi” e infine anche la beffa dell’Agenzia delle Entrate che sta chiedendo la restituzione di crediti d’imposta per presunte irregolarità nello Stato avanzamento lavori (Sal).
E il superbonus 110%, promosso come opportunità di rilancio economico, “si è trasformato in un incubo”, con ripercussioni sulla psiche di chi è rimasto in trappola. “Sempre più privati, imprenditori e professionisti, sia tra i nostri associati che al di fuori – spiega Claudio Ardizio, presidente dell’associazione Esodati del superbonus – stanno ricevendo contestazioni, con richieste di restituzione di crediti maturati, accompagnate da sanzioni. Questo sta creando difficoltà economiche e psicologiche insostenibili per migliaia di persone, vittime di un sistema normativo instabile e contraddittorio”.
Un dramma che ha colpito anche Alex Benedetti, il fondatore di Virgin Radio che si è tolto la vita a Milano. Secondo le testimonianze raccolte dal Giorno, nelle settimane che hanno preceduto il gesto (la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per istigazione al suicidio) Benedetti aveva espresso la sua preoccupazione ai partecipanti di una chat vittime di una analoga situazione: proprietari di casa che avevano affidato i lavori a un ingegnere sardo, noto anche per la sua intensa attività sui social. Ingegnere che poi è sparito (la ditta è in liquidazione) lasciando lavori incompleti e danni economici sulle spalle dei committenti, mentre a gennaio sono arrivate le prime contestazioni da parte dell’Agenzia delle entrate.
“Ditte spuntate come funghi si sono sciolte come neve al sole – spiega Riccardo Quarto, uno degli esodati lombardi – e intanto, nella confusione creata dai Governi, ci sono famiglie distrutte, persone che sono dovute andare a vivere da parenti perché mancano i fondi per terminare i lavori”. E, se il settore delle costruzioni si sta riassestando, restano critiche le condizioni nei cantieri. “Sembrerebbe che Milano sia una città costruita da manovali – evidenzia Giuseppe Mauri, segretario generale della Filca-Cisl di Milano – perché oltre il 50% dei lavoratori è inquadrato al livello più basso. Questa situazione è conseguenza di un forte opportunismo da parte delle imprese, e per questo crediamo sia necessaria una capillare opera di informazione e contrattazione nei cantieri”.
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