Il Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato il 25 febbraio 2025 l’Indagine congiunturale, appuntamento semestrale che ha esaminato l’andamento del settore cosmetico nazionale e le principali tendenze in atto. Nonostante lo scenario di riferimento in trasformazione, le performance del mercato interno e le dinamiche positive delle esportazioni inducono a un cauto ottimismo. L’export ha contribuito allo sviluppo dei valori totali di fatturato, che nelle stime 2024 supererà i 16,5 miliardi di euro con una crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2025 proiettano un ulteriore andamento positivo (+6,9%) che porterà il valore del fatturato a 17,7 miliardi di euro.
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Esportazioni confermano l’apprezzamento del cosmetico Made in Italy
Le esportazioni, con 7,9 miliardi di euro (+12,5% rispetto al 2023), cresceranno di ulteriori 8,5 punti percentuali nel corso del 2025, confermando il grande apprezzamento di cui gode il cosmetico Made in Italy sui mercati internazionali. Analizzando i valori del mercato interno, le stime di chiusura 2024 relative ai consumi di cosmetici degli italiani sono in crescita del 6,7% nel confronto con il 2023, raggiungendo il valore di 13,4 miliardi di euro. La proiezione per il 2025 è ulteriormente contraddistinta da un incremento del 5,7%, portando così la previsione dei consumi 2025 a un valore di 14,1 miliardi di euro.
Trend positivi per tutti i canali distributivi
Il dettaglio sull’andamento dei singoli canali distributivi, sia nelle stime 2024 sia nelle previsioni 2025, mostra trend altrettanto positivi, anche a doppia cifra. È il caso della profumeria che chiuderà il 2024 con un +10,2% e consumi prossimi a 2,8 miliardi di euro. Andamento analogo per l’e-commerce, +10,8%, che supera così un valore di 1,2 miliardi di euro. Cresce anche la farmacia, +6%, per un valore del canale stimato prossimo a 2,1 miliardi di euro. La grande distribuzione, con 5,5 miliardi di consumi di prodotti cosmetici, resta il canale più rappresentativo a valore con un incremento del 5,1% rispetto al 2023. Buone performance anche dei canali professionali: i saloni di acconciatura, con quasi 620 milioni di euro, chiuderanno il 2024 a +5%, mentre i centri estetici, secondo le stime 2024, registreranno un valore di 216 milioni di euro per i consumi di cosmetici, a +4,7% nel confronto con il 2023. Segno positivo infine per le vendite dirette che, seppur in misura inferiore ad altri canali, segnano un incremento sul 2023 dello 0,8%, pari a 355 milioni di euro.
I trend del 2025
Secondo Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia, «l’avvio del 2025 offre conferme dei trend di crescita registrati a chiusura del 2024. L’andamento congiunturale, nonostante uno scenario di riferimento in trasformazione, induce a un cauto ottimismo legato alle performance del mercato interno e alle dinamiche positive delle esportazioni. Proprio l’export contribuisce in misura importante allo sviluppo dei valori totali di fatturato, che, nelle stime 2024, supererà i 16,5 miliardi di euro con una crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2025 proiettano un ulteriore andamento positivo (+6,9%) che porterà il valore del fatturato a 17,7 miliardi di euro. Le esportazioni, con 7,9 miliardi di euro (+12,5% rispetto al 2023), cresceranno di ulteriori 8,5 punti percentuali nel corso del 2025 confermando l’apprezzamento di cui gode il cosmetico Made in Italy sui mercati internazionali».
Temi legati a innovazione e competitività industriale
Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia, ha osservato che «come da tradizione, abbiamo dedicato uno specifico approfondimento dell’Indagine congiunturale a una materia strettamente collegata ai temi dell’innovazione e quindi della competitività industriale. Le imprese intervistate hanno infatti confermato la crescente attenzione all’utilizzo e alla raccolta dei dati anche attraverso i nuovi strumenti digitali. Emerge uno scenario molto dinamico per quanto riguarda la capacità di interpretare e utilizzare l’enorme massa di informazioni a disposizione delle imprese. Esistono ampie opportunità di ulteriore qualificazione e utilizzo dei Big Data a dimostrazione di nuovi confini strategici alla portata delle imprese».
L’attenzione delle imprese del settore al digitale
Secondo Giovanni Foresti, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, «le imprese della cosmetica mostrano un profilo strategico evoluto: nel confronto con il manifatturiero italiano si distinguono per una maggiore propensione a introdurre nuovi prodotti, potendo anche contare sulla presenza di filiere ramificate a livello locale. Grazie all’interazione con fornitori di tecnologia e impianti e macchinari, è poi alta e crescente l’attenzione delle imprese del settore al digitale, che offre importanti ritorni in termini di efficientamento dei processi, produttività e risparmio energetico».
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