TOSCANA ECONOMY – Demografia delle imprese di Prato e Pistoia


Imprese, nel 2024 in calo a Pistoia (-0,4%) e in crescita a Prato (+0,3%): i dati della Camera di commercio. Il settore dei servizi in espansione, mentre soffrono il manifatturiero e il commercio

Dall’analisi dei dati elaborati dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato l’anno 2024 si chiude con 56.228 imprese attive tra le province di Pistoia e Prato, lo 0,1 in meno rispetto allo scorso anno. Un lieve calo, ma migliore rispetto la media regionale e la media nazionale.

I dati sulla demografia delle imprese sono un indicatore importante dell’evoluzione economica di un territorio. – commenta Dalila Mazzi, Presidente della Camera di commercio di Pistoia-PratoPur non risultando allarmanti complessivamente, i cali significativi in alcuni settori strategici devono essere considerati un campanello d’allarme.

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È vero che il numero delle imprese è un dato di per sé non particolarmente eloquente se non analizzato insieme ad altri elementi come gli effetti occupazionali, i risultati di bilancio e le specializzazioni, più o meno impattanti sulle filiere produttive, delle aziende che chiudono, ciò nonostante le contrazioni più marcate richiedono che su di esse si accendano i riflettori.

Questi dati demografici, che la Camera di commercio mette a disposizione del territorio, sono un tassello essenziale per una riflessione strategica più ampia e dettagliata. Le imprese devono essere messe nelle condizioni di affrontare le sfide future e di adattarsi ai cambiamenti del mercato globale.

È necessario lavorare per sostenere la competitività del sistema produttivo locale che, al di là dei necessari approfondimenti che possono prendere le mosse anche da questi dati, vive oggettivamente una fase delicata e complessa.

Una variazione complessiva che però è il risultato di andamenti diversi nelle due province: uno sviluppo imprenditoriale moderatamente positivo in provincia di Prato (+0,3%) e di una leggera contrazione in provincia di Pistoia (-0,4%).

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Nei due territori di Pistoia e Prato prosegue la crescita delle imprese attive nel settore dei servizi, tranne per i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio che segna una pesante contrazione e i servizi dei media e della comunicazione che subisce un lieve calo del numero delle imprese attive rispetto all’anno precedente. Moderatamente positiva la variazione delle imprese attive rispetto l’anno precedente per il settore delle costruzioni e i servizi turistici, di alloggio e ristorazione.

In diminuzione gli altri settori: agricoltura, industria e commercio. Nel settore del manifatturiero significativo il calo delle industrie tessili, delle industrie alimentari e delle bevande e la fabbricazione di articoli in pelle. Leggermente negativa la variazione delle imprese attive anche per il commercio, sia al dettaglio che all’ingrosso.

In entrambe le province i casi di crescita delle imprese attive sono dovuti alle società di capitale, diversamente dalle società di persone e dalle altre forme che continuano a diminuire.

Oltre alle 56.228 imprese attive risultano iscritte al Registro della Camera di commercio di Pistoia-Prato altre 7.966 aziende tra inattive, in fase di scioglimento e/o liquidazione o soggette a procedura concorsuale; di queste 3.949 hanno sede in provincia di Pistoia e 4.017 in provincia di Prato.

IL SISTEMA IMPRENDITORIALE NELLA PROVINCIA DI PRATO

Alla fine dell’anno 2024 nella provincia di Prato si contano 33.254 imprese registrate, di cui 29.237 attive.

Per il terzo anno consecutivo la crescita del tessuto imprenditoriale si mantiene su livelli contenuti, con dinamiche differenziate tra i vari settori economici.

Il settore manifatturiero, tradizionale motore economico del territorio, peggiora rispetto al 2023. Le imprese attive nel comparto scendono a 8.303, segnando un calo dello 0,9% rispetto al 2023.

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La flessione coinvolge quasi tutte le componenti del settore: le industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma registrano un calo del 4,4%, la trasformazione alimentare perde il 3,2% e l’industria del legno e del mobile segna un -2,9%

Anche il sistema moda risente delle difficoltà congiunturali del comparto, con un calo dell’1,2% a livello aggregato, particolarmente evidente nel tessile (-3,7%) e nella fabbricazione di articoli in pelle e simili (-3,2%). Qualche segno di difficoltà, infine, sembra affiorare anche nel settore delle confezioni che arresta la sua notoria crescita, fermandosi a 4.635 imprese attive (-0,2%).

Tra gli altri settori si registra una sostanziale stabilità del numero delle imprese attive nelle costruzioni (3.819 a fine 2024; +0,2%) e nel commercio, che evidenzia un lieve calo dello 0,6% (-1,2% per il commercio all’ingrosso).

Più dinamico appare il settore del turismo, alloggio e ristorazione con una crescita dell’1,9% rispetto al 2023, trainato soprattutto dai servizi di ristorazione (+1,9%), cui si contrappone un leggero calo (-0,9%) delle strutture ricettive.

Il settore dei servizi si distingue per una crescita del 2%, per il quale si registra un andamento positivo tanto nei servizi alle imprese (+2,0%) quanto in quelli rivolti alla persona (+1,9%).

A Prato il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è positivo, confermando la vivacità del tessuto imprenditoriale pratese. Tuttavia, il tasso medio annuo di cessazione, pur in lieve calo rispetto all’anno precedente (da 8,0% al 7,2%), rimane elevato, con un valore che viene confermato anche dall’analisi del tasso di mortalità che posiziona Prato all’ultimo posto nella graduatoria delle province italiane.

Il tasso di sopravvivenza delle imprese a tre anni dalla data di iscrizione (72,0%) è leggermente migliorato rispetto al 2023 ma ancora al di sotto delle medie regionale (73,8%) e nazionale (75,9%).

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Notizie più incoraggianti arrivano dal tasso di natalità imprenditoriale, che con il 7,26% sale dal secondo al primo posto della graduatoria delle province italiane.

L’andamento relativo dei flussi di iscrizione e di cessazione ha comportato, rispetto al 2023, una relativa stabilizzazione del tasso di turn-over della base imprenditoriale nella provincia di Prato anche se, tassi di iscrizione e di cessazione decisamente sostenuti, mantengono comunque il turn-over del tessuto imprenditoriale pratese ben al di sopra delle medie regionale e nazionale. Questo fatto è in gran parte riconducibile alla forte presenza di imprese avviate da cittadini stranieri per le quali il turn-over è “strutturalmente” più alto di quello sperimentato presso le aziende a conduzione italiana.

Alla fine del 2024 oltre alle imprese attive risultano iscritte al Registro della Camera di commercio di Pistoia-Prato altre 4.017 aziende tra inattive, in fase di scioglimento e/o liquidazione o soggette a procedura concorsuale, di cui 1.186 in fase di scioglimento e/o liquidazione (-1,6%) e 636 sottoposte a procedura concorsuale (-6,2%).

Prosegue la flessione delle imprese giovanili, che a fine 2024 sono 2.211, con un calo del 5,1% rispetto al 2023, che ha interessato in particolare il manifatturiero (-13,0% in totale, -20,6% nel tessile e -14,4% nelle confezioni di articoli di abbigliamento), il commercio (-7,8%), i servizi turistici, di alloggio e ristorazione (-11,4%) e le costruzioni (-2,0%). Tuttavia aumentano in alcuni settori dei servizi, con una crescita del 5,7% per le attività di supporto alle imprese e dell’8,1% per i servizi alla persona, e nel settore della meccanica ed elettronica del comparto industriale, che registra un incremento piuttosto significativo (+13,2%).

Nonostante le difficoltà, Prato conferma una propensione all’imprenditorialità giovanile superiore alla media regionale e nazionale, segnale di un contesto ancora favorevole all’innovazione e alla nuova impresa.

IL SISTEMA IMPRENDITORIALE NELLA PROVINCIA DI PISTOIA

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Alla fine dell’anno 2024 nella provincia di Pistoia si contano 30.940 imprese registrate, di cui 26.991 attive. L’andamento economico evidenzia segnali contrastanti tra i diversi settori.

Rispetto a dicembre 2023 il comparto delle costruzioni mantiene la sua stabilità, mentre il settore dei servizi continua a crescere a ritmi sostenuti. In particolare si rileva una forte espansione nei servizi avanzati e di supporto alle imprese (+6,6% la variazione annua) e nei servizi dei media e della comunicazione (+3,3%). Anche le attività dedicate ai servizi alla persona segnano un incremento significativo (+3,2%).

Di contro, il settore manifatturiero pistoiese mostra segnali di sofferenza con una flessione complessiva del -3,1%. La contrazione riguarda tutti i principali comparti: alimentare (-4,4%), tessile, abbigliamento e calzature (-5,2%), industria chimico-farmaceutica, plastica e gomma (-8,4%), industria del legno e del mobile (-2,5%) e carta, cartotecnica e stampa (-1,6%). Anche la meccanica registra un lieve calo (-0,7%).

Difficoltà si riscontrano anche nel commercio, che segna una riduzione delle imprese attive (-1,4%), con un calo più marcato nel commercio al dettaglio (-2,0%). Nel settore dei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (-0,4%) il bilancio è misto: se da un lato i servizi di ristorazione perdono terreno (-1,7%), le strutture ricettive registrano un significativo aumento (+5,8%). Anche il settore agricolo evidenzia una contrazione (-2,4%).

Nel 2024, il saldo tra imprese iscritte e cessate nella provincia di Pistoia è negativo. Il tasso medio annuo di cessazione si attesta al 6,6%, praticamente invariato rispetto al 2023, mentre il tasso di mortalità del 5,72% colloca la provincia al 102° posto nella graduatoria delle province italiane. Il tasso medio di sopravvivenza a tre anni delle imprese pistoiesi si riduce leggermente al 72,9%, mantenendo comunque una distanza contenuta rispetto alla media regionale (73,8%) e nazionale (75,9%).

Segnali più positivi emergono dal tasso di natalità imprenditoriale: con un valore del 5,49%, la provincia di Pistoia occupa la 34a posizione nella distribuzione delle province italiane.

A fine 2024, oltre alle imprese attive, risultano iscritte al Registro delle Imprese della Camera di commercio di Pistoia-Prato altre 3.949 aziende inattive, in fase di scioglimento e/o liquidazione, oppure soggette a procedure concorsuali. Tra queste, 1.079 risultano in fase di scioglimento e/o liquidazione (-1,6%) e 527 sono sottoposte a procedura concorsuale (-6,2%).

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Le imprese giovanili proseguono la loro flessione, attestandosi a 2.106 unità, con una contrazione del -3,5% rispetto all’anno precedente. Il calo interessa in particolare il manifatturiero (-11,5%), il commercio (-5,5% complessivo, -10,2% nel commercio al dettaglio), l’agricoltura (-5,7%) e le costruzioni (-4,6%). Tuttavia, si evidenziano dinamiche di crescita nei servizi, con incrementi nei servizi avanzati e di supporto alle imprese (+16,9%) e nei servizi alla persona (+5,1%). Anche il settore turistico, alloggio e ristorazione a conduzione giovanile registra un saldo positivo (+3,5%).

Nonostante le difficoltà, Pistoia conferma una propensione all’imprenditorialità giovanile leggermente superiore alla media regionale e nazionale.

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