aggiornamento
6 Marzo 2025
15:44
La Banca centrale europea oggi oggi ha tagliato di 25 punti base i tassi d’interesse. Il tasso sui depositi, che influisce sui mutui, scende dal 2,75% al 2,50%. Ci guadagna chi ha un mutuo a tasso variabile, e ci saranno conseguenze anche per chi investe.
AGGIORNAMENTO:
Oggi il Consiglio direttivo della Banca centrale europea si è riunito e ha varato un nuovo taglio dei tassi d’interesse. Il taglio da 0,25 punti percentuali porta il tasso sui depositi, quello di riferimento, da 2,75% a 2,50%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,90% a 2,65%, quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%.
Il tasso sui depositi è quello osservato con più attenzione da famiglie e imprese, dato che influisce sui tassi d’interesse offerti dalle banche e sulle rate dei mutui a tasso variabile. Ecco che effetti avrebbe il taglio per famiglie e imprese che hanno un mutuo, o che vogliono effettuare investimenti.
Cosa cambia con il taglio dei tassi d’interesse della Bce per chi ha un mutuo
Ne beneficeranno coloro che vogliono stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso: la Federazione autonoma dei bancari italiani (Fabi) ha stimato che le percentuali offerte potrebbero scendere fino al 2,65%. Poco più di un anno fa, erano al 4%.
E naturalmente anche tutte le famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile, che dovrebbero continuare a vedere un calo nell’importo delle rate. Nei prossimi mesi, non è da escludere che il mutuo a tasso variabile possa tornare a essere più conveniente di quello a tasso fisso.
In linea di principio, il ribasso delle rate è più forte per i mutui più lunghi. Infatti, se un prestito dura 30 anni gli interessi ‘pesano’ di più rispetto a uno da 10 anni. E di conseguenza la riduzione dei tassi d’interesse porta benefici maggiori (così come un aumento dei tassi d’interesse, al contrario, avrebbe un effetto più negativo).
Le novità per chi investe in azioni e bond
Una questione diversa, invece, è quella che riguarda gli investimenti. Anche in questo caso, parlando di teoria, quando i tassi d’interesse si abbassano è più semplice per le imprese investire: i debiti diventano meno pesanti e chiedere nuovi prestiti diventa meno costoso. Questo significa che il valore delle loro azioni può aumentare.
Bisogna però considerare anche che ci troviamo in un momento di difficoltà economica – soprattutto per l’industria – e che l’incertezza potrebbe far ‘rallentare’ gli eventuali progetti di investimento. Insomma, non è garantito che il valore delle azioni aumenti.
Per quanto riguarda le obbligazioni, o bond, tendenzialmente le loro cedole si abbassano al calo dei tassi d’interesse, soprattutto se hanno una durata breve. Per questo, i nuovi bond potrebbero essere meno ‘attraenti’ per gli investitori. Se si parla dei bond di lunga durata, invece, le dinamiche tendono a essere più complesse, e non necessariamente sono legate alle mosse della Bce.
Perché la Bce potrebbe fermare i tagli ai tassi d’interesse
Quello di oggi è il sesto taglio consecutivo da parte della Banca centrale europea. Ma viste tutte le incertezze internazionali, dal riarmo dell’Europa ai dazi degli Stati Uniti, quello di oggi potrebbe essere l’ultimo taglio dei tassi per un po’. Infatti, sia i dazi, sia l’eventuale corsa alle armi potrebbero portare a un nuovo aumento dell’inflazione, in futuro. E, quando l’inflazione sale, la Bce tende ad aumentare i tassi d’interesse per contrastarla. Per questo, secondo alcuni analisti, nella riunione di aprile la Banca centrale potrebbe decidere di fermare i tagli.
La presidente della Bce Christine Lagarde, in conferenza stampa, ha detto che proprio la “elevata incertezza” sta frenando gli investimenti. Le tensioni sui dazi potrebbe “ridurre esportazioni e investimenti“. A quel punto, ci sarebbero “maggiori pressioni sui prezzi” ma “allo stesso tempo, una minore domanda porterebbe a un calo dei prezzi”.
Anche “la guerra in Russia e il conflitto in Medio oriente sono un’altra fonte di incertezza”. D’altra parte, “un aumento nella spesa per la difesa e per le infrastrutture” come quello annunciato dalla Commissione europea “può far salire la crescita”.
Insomma, come detto, la situazione è complessa e incerta. Al momento comunque i “rischi per la crescita economica sono al ribasso”. E per quanto riguarda il futuro, la Bce “non si impegna su alcun percorso” di riduzione dei tassi d’interesse. Una formula che Lagarde ha già usato in passato, e che lascia aperta la porta anche a una pausa nei tagli: “Se i dati ci diranno che non è il momento di tagliare, non taglieremo i tassi e faremo una pausa“.
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