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Il Mezzogiorno d’Italia torna al centro delle politiche di sviluppo economico con l’estensione della ZES Unica per l’agricoltura. L’obiettivo è sostenere le imprese agricole, forestali, della pesca e dell’acquacoltura attraverso un sistema di agevolazioni fiscali che prevede un credito d’imposta sugli investimenti realizzati nelle regioni del Sud.
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per le aziende che vogliono investire in innovazione e crescita. Analizziamo nel dettaglio cosa prevede l’agevolazione, le novità introdotte, i periodi di riferimento per gli investimenti, il calcolo del credito d’imposta effettivo e le date di apertura e chiusura delle domande per l’anno 2025.
Cos’è l’agevolazione ZES Unica agricoltura
La Zona Economica Speciale (ZES) Unica per l’agricoltura è un’iniziativa pensata per stimolare gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno, offrendo un credito d’imposta alle imprese operanti nel settore agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura. Le regioni coinvolte sono:
- Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
Questa agevolazione si rivolge in particolare a:
- Micro, piccole e medie imprese (PMI) che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi.
- Imprese agricole e forestali che acquistano macchinari, impianti, attrezzature e, fino al 50% dell’investimento, anche terreni e immobili.
Per poter beneficiare del credito d’imposta, l’investimento deve avere un costo minimo di 50.000 euro. Gli importi inferiori non sono ammessi all’agevolazione.
Novità della Legge di Bilancio 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità per la ZES Unica Agricoltura:
- Stanziamento aggiuntivo di 50 milioni di euro: Questo fondo è destinato a coprire gli investimenti effettuati nel 2025.
- Estensione del periodo agevolabile: Saranno riconosciuti i crediti d’imposta per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio 2025 e il 15 novembre 2025.
- Modelli di comunicazione: Con il provvedimento del 27 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha approvato i modelli e le modalità per la trasmissione telematica delle domande.
Tuttavia, c’è un punto cruciale da chiarire: la notizia secondo cui il credito d’imposta sarebbe pari al 100% degli investimenti può risultare fuorviante. La percentuale del 100% si riferisce infatti all’intensità di aiuto massima (65% o 80% a seconda dei casi), non all’intero importo degli investimenti. Questo significa che l’effettivo beneficio ottenibile dipenderà dal rapporto tra le richieste presentate e i fondi disponibili.
I periodi di riferimento per gli investimenti
L’agevolazione copre gli investimenti effettuati nei seguenti periodi:
- Dal 16 maggio 2024 al 15 novembre 2024: per questi investimenti, il credito d’imposta è confermato al 100% dell’importo richiesto, ma sempre applicato all’intensità massima consentita (65% o 80%).
- Dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025: la Legge di Bilancio 2025 ha esteso l’agevolazione anche a questo nuovo periodo, mantenendo un limite di spesa di 50 milioni di euro.
Gli investimenti possono riguardare:
- Macchinari agricoli nuovi.
- Impianti e attrezzature.
- Acquisto di terreni e immobili (fino al 50% dell’investimento).
Sono inclusi anche gli investimenti di durata pluriennale avviati dal 16 maggio 2024 e conclusi dopo il 31 dicembre 2024.
Calcolo del credito d’imposta effettivo
Per comprendere quanto credito d’imposta sarà effettivamente ottenibile, è importante capire il meccanismo di calcolo:
- Intensità di aiuto:
- 65% standard.
- 80% per investimenti legati a obiettivi ambientali o effettuati da giovani agricoltori.
- Credito d’imposta richiesto: È calcolato applicando l’intensità massima alla spesa ammissibile.
- Percentuale di riduzione: Nel caso in cui le richieste superino i 50 milioni di euro disponibili per il 2025, il credito verrà ridotto in modo proporzionale tra tutti i richiedenti.
- Credito effettivo: Se le richieste sono inferiori al budget stanziato, sarà riconosciuto il 100% del credito richiesto.
ESEMPIO: Se un’impresa presenta un investimento di 100.000 euro:
- Spesa ammissibile: 100.000 euro.
- Intensità massima (65%): 65.000 euro.
- Credito richiesto: 65.000 euro. Se le richieste totali superano i fondi disponibili, questa cifra potrebbe essere ridotta proporzionalmente.
Apertura della finestra temporale per il 2025
Per ottenere il credito d’imposta, le imprese devono inviare la richiesta secondo le seguenti scadenze:
- Prima finestra:
- Dal 31 marzo al 30 maggio 2025: comunicazione delle spese sostenute dal 1° gennaio 2025 e di quelle previste fino al 15 novembre 2025.
- Seconda finestra:
- Dal 20 novembre al 2 dicembre 2025: conferma definitiva delle spese sostenute tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025.
Le comunicazioni devono essere inviate utilizzando i modelli approvati dall’Agenzia delle Entrate il 31 gennaio 2025. Il credito d’imposta sarà poi utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.
Un’opportunità da non perdere
La ZES Unica per l’agricoltura rappresenta una significativa opportunità per le imprese agricole del Sud Italia. Tuttavia, per sfruttare al meglio questo incentivo, è fondamentale comprendere correttamente le condizioni di accesso e i meccanismi di calcolo del credito d’imposta effettivo.
Le aziende interessate farebbero bene a:
- Pianificare per tempo gli investimenti.
- Preparare la documentazione necessaria.
- Presentare le richieste entro le scadenze stabilite.
Con l’estensione fino al 15 novembre 2025 e uno stanziamento di 50 milioni di euro, il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per investire e crescere nel Mezzogiorno.
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