a chi va il contributo e come si richiede


Il bonus elettrodomestici, varato in manovra, è ancora fermo, in attesa dei decreti attuativi del Mef e del Mim. Vediamo quali sono i requisiti e chi può richiedere il contributo.

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Il bonus elettrodomestici, introdotto in manovra, è ancora fermo. La misura è stata introdotto nell’ultima legge di Bilancio, ma serve un decreto Mimit-Mef per sbloccare i fondi.

Si tratta di un incentivo all’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, che vale 100 euro, raddoppiato per chi ha Isee fino a 25mila euro. Per ricevere il bonus, gli elettrodomestici devono essere fabbricati in Europa, e ci deve essere con contestuale smaltimento dei vecchi apparecchi. Vediamo come funziona il bonus, e quando sarà utilizzabile.

Come funziona il bonus elettrodomestici

Nel testo della manovra si specifica che il bonus serve a incentivare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, non inferiore alla nuova classe B e prodotti in Europa. “L’obiettivo – si precisa nel testo – è ridurre i consumi elettrici domestici, migliorare l’efficienza energetica in tale ambito, sostenere la competitività del sistema produttivo industriale e promuovere il corretto smaltimento e riciclo degli apparecchi sostituiti”.

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Il contributo è pari al 30 per cento del costo di acquisto e comunque per un importo non superiore a 100 euro per ciascun elettrodomestico, che sale a 200 euro se l’Isee del nucleo familiare dell’acquirente è inferiore a euro 25.000. Il contributo serve all’acquisto di un solo elettrodomestico.

Il bonus, come dicevamo, è in ritardo. In teoria, come ricorda la Repubblica, il Mimit e il Mef avevano sessanta giorni di tempo per pubblicare il decreto di attuazione: ma parte ci siano ancora alcuni nodi da sciogliere sull’applicazione del contributo e sulle modalità per richiederlo.

Quello che fino ad ora sappiamo con certezza, è che per la misura è istituito presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy, un fondo con la dotazione 50 milioni di euro per l’anno 2025.

Ci sarà un click day per ottenere il bonus?

Non è ancora chiaro se per ottenere il bonus partirà un click day o se sarà possibile recarsi direttamente in negozio, come sconto sull’acquisto che poi il venditore recupererebbe dalle imposte, dopo una verifica dei requisiti dell’acquirente. Questa formula convince di più anche Marco Imparato, direttore generale di Applia, l’Associazione Confindustriale che riunisce le imprese operanti in Italia nel settore degli apparecchi domestici e attrezzature professionali.

Ma di un possibile click day alla fine di febbraio si era parlato già nelle scorse settimane, anche se la misura non è stata ancora sbloccata dai decreti attuativi. Se così fosse, visto che i fondi stanziati sono limitati (50 milioni per il 2025), potrebbero non bastare per tutti coloro che sono in possesso dei requisiti, e le risorse a disposizione potrebbero esaurirsi in fretta. Nei prossimi giorni comunque dovrebbero essere definite le modalità per fare domanda.

Il bonus elettrodomestici non è l’unico ancora in stand-by. Tra quelli varati con la manovra c’è pure ladecontribuzione per le madri lavoratrici, ben 300 milioni di risorse previste, in attesa anch’esso dei decreti attuativi. Come ha calcolato il Sole24Ore, mancherebbero all’appello 103 provvedimenti attuativi, di cui 34 già oltre la soglia temporale prevista per l’adozione: da sole quest’ultime potrebbero sbloccare interventi per oltre 580 milioni di euro a valere sul 2025.





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