Le false cooperative servivano a reclutare lavoratori che poi erano dati sostanzialmente in prestito ad aziende, dietro il paravento di finti contratti di appalto e subappalto, con l’unico scopo di reclutare manodopera a costo minore, eludendo il pagamento di contributi previdenziali e oneri contrattuali. Maxi operazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia, su disposizione della Procura di Ancona, nel settore della logistica tra Umbria, Toscana e Marche. Al centro dell’inchiesta due cooperative con sede a Perugia che, secondo la ricostruzione, sarebbero servite unicamente a garantire forza lavoro a diciassette aziende attraverso finti subappalti. Uno schema più volte contestato dai sindacati, soprattutto nel settore della logistica. 44 le persone denunciate in una operazione che ha riguardato 17 aziende, responsabili secondo chi indaga, di aver evaso oltre dodici milioni di euro di contributi previdenziali riguardo le posizioni di circa 230 lavoratori. I controlli, condotti dall’Ispettorato, sono proseguiti per circa due anni in collaborazione con le direzioni regionali Inps di Umbria, Toscana e Marche, e hanno portato all’emissione di sanzioni amministrative per oltre un milione e mezzo di euro, 745 euro di prescrizioni penali e oltre tre milioni di euro tra sanzioni civili e contributi addebitati. Al centro del meccanismo un falso consorzio, risultato nei fatti una scatola vuota con soli due dipendenti, che con le aziende stipulava finto contratti d’appalto per la fornitura di servizi. A fonrire la monadopera, però, erano due cooperative costituite appositamente, alle quali il consorzio girava il subappalto. Col risultato che le aziende potevano contare su lavoratori dipendenti a tutti gli affetti senza farsi carico di assuzioni, contributi e oneri.
di Massimo Solani, montaggio di Francesco Fiocchi
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