Idrogeno verde, qualcosa in Europa si muove. Nuovi aiuti di Stato sono infatti stati approvati per due Paesi, uno da 400 milioni di euro e l’altro da 36 milioni, proprio per sostenere la produzione di idrogeno rinnovabile. L’obiettivo, oltre supportare la strategia Ue sull’idrogeno, è favorire gli obiettivi del Clean Industrial Deal per accelerare la decarbonizzazione dell’industria europea, rafforzare la competitività, sostenere il piano RePowerEU per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia e accelerare la transizione energetica.
Però, c’è un grande però. Per raggiungere l’obiettivo emissioni zero, l’idrogeno sostenibile è considerato in ambito europeo una delle fonti fondamentali, ma purtroppo la sua produzione tramite elettrolisi dipende da materie prime critiche (le cosiddette Crm), la cui domanda cresce di continuo a fronte di un’offerta che invece resta limitata a pochissimi Paesi.
Il 13% dei brevetti di idrogeno green menziona infatti almeno una materia prima critica, con nickel, platino e litio come le più importanti sia per le celle a combustibile che per gli elettrolizzatori.
Nuovi aiuti Ue per impianti in Austria e Lituania
Diventa dunque sempre più chiaro che, per garantire una crescita sostenibile dell’idrogeno verde, è essenziale sviluppare la ricerca su materiali alternativi e, allo stesso tempo, strategie e filiere di riciclo efficaci. Intanto però la Commissione europea ha appena approvato nuovi aiuti di Stato da 400 milioni di euro per l’Austria e da 36 milioni per la Lituania, per sostenere la produzione di idrogeno rinnovabile tramite lo strumento Auctions-as-a-Service della Banca europea per l’idrogeno per la chiusura dell’asta nel 2025.
La Banca europea dell’idrogeno punta a facilitare la produzione e le importazioni di idrogeno rinnovabile in Europa. Il suo obiettivo è colmare il divario di investimenti e collegare la futura fornitura di idrogeno rinnovabile direttamente ai consumatori per soddisfare l’obiettivo previsto di 20 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto entro il 2030.
L’investimento consentirà di sostenere la produzione fino a 112mila tonnellate di idrogeno green in Austria e di 13mila tonnellate in Lituania e sarà rivolto a tutte le aziende che intendono costruire nuovi elettrolizzatori in questi due Paesi. In particolare, il denaro verrà impiegato nel settore dei combustibili rinnovabili di origine non biologica (Rfnbo) consumati nei trasporti e nell’industria, come stabilito nella direttiva Red III sulle energie rinnovabili.
Come funzionano i sussidi
Si stima che questa operazione genererà un risparmio di 536mila tonnellate di Co2 per l’Austria e di 61mila per la Lituania.
Gli aiuti verranno assegnati tramite gara d’appalto, supervisionata dall’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (Cinea), che si concluderà nel primo trimestre del 2025. Saranno concessi per una durata massima di 10 anni e i beneficiari dovranno dimostrare la conformità ai criteri Ue per la produzione di combustibili Rfnbo.
Questi criteri riguardano ad esempio il risparmio di emissioni del prodotto finale, che deve essere almeno del 70% lungo l’intera catena del valore. La quota di energia rinnovabile nel consumo energetico lordo dell’Ue deve essere minimo del 42,5% entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%. Il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe essere rinnovabile entro il 2030, arrivando al 60% entro il 2035.
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