Scuola e università, investimenti record in provincia


Con il Pnrr sulla scuola e l’università a Como sono arrivati 173,9 milioni di euro.

Nell’arco di tre anni la nostra provincia ha catalizzato per la missione dedicata alla sola formazione un grosso tesoretto, da impiegare tassativamente entro il 2026 in larga parte in infrastrutture, manutenzioni di edifici o costruzioni di nuovi plessi. Ma una pioggia di piccolissimi bandi riguardano attività formative, borse, attrezzature non solo tecnologiche.

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I progetti condivisi

Una premessa, la cifra intera, aggiornata e pubblicata dal “Open Pnrr”, in realtà è in parte gonfiata. Sì perché nella somma totale rientrano anche progetti in cui Como è coinvolta insieme ad altre province e territori. L’esempio più significativo sono i grandi investimenti attratti dall’università dell’Insubria (in totale circa 30 milioni per questa missione), più di 14 milioni per il reclutamento dei ricercatori e per la transazioni digitale ed ecologica, risorse ingenti che però riguardano anche la sede di Varese. Oppure gli oltre 20 milioni di euro incamerati da istituti tecnici superiori lombardi, nel campo della meccanica e del made in Italy, che coinvolgono Como insieme a Milano, Bergamo o Brescia. Venendo invece allo specifico della nostra realtà la città capoluogo di Como ha ottenuto 57,9 milioni di euro, comprensivi della quota dell’ateneo insubre. Il progetto più prezioso è la costruzione del nuovo polo scolastico per l’infanzia ad Albate, 5,5 milioni per la scuola di via Longhena. Segue la Magistri Cumacini che per una serie di interventi strutturali (2,3 milioni), la DaVinci-Ripamonti sempre per esigenze d’edilizia (1,2 milioni) e così anche il Setificio, un milione. Come detto ci sono poi innumerevoli piccoli bandi, a tappeto ad esempio attività di orientamento.

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La città di Cantù (coinvolta per una grossa fetta insieme ad altre province in un progetto sulla mobilità sostenibile tramite Its) ottiene 2,1 milioni per l’adeguamento del Sant’Elia, 450mila euro per sistemare il Fermi, 800mila al nuovo nido di via Umbria, altrettanti alla paritaria Waldorf. Il Pnrr a Mariano Comense investe 4,8 milioni sullo Jean Monnet, per riqualificazioni e lavori, 2,7 milioni per l’infanzia Montessori e 2,1 per l’infanzia Garibaldi. Sempre in provincia Fino Mornasco spicca con oltre dieci milioni per le scuole medie e la parte residuale per l’asilo. I 9,4 milioni di Cernobbio rientrano tutti o quasi sotto il cappello dell’Istituto superiore per il turismo Iath che ha già avviato un progetto per potenziare sede e laboratori. Novedrate vuole fare un nuovo asilo, a Vertemate arrivano 6,4 milioni in larga parte per la Fondazione Minoprio. Anche piccoli paesi grazie al piano di ripresa nazionale possono concludere entro il prossimo anno i cantieri per costruire nuovi plessi scolastici.

La classifica delle province

Quanto alle briciole, più in generale, la sensazione dei docenti e dei presidi è che in un breve lasso di tempo sulle scuole siano piovuti tantissimi fondi, molti difficili da conquistare, veicolare, per tradurre tutto in nuova tecnologia, strumentazione, per proposte formative e didattiche solo in alcuni casi davvero apprezzati.

Secondo “Open Pnrr” per la formazione hanno ottenuto meno fondi Mantova (132,9 milioni), Lodi e Lecco (108), Cremona (107) e Sondrio (93), di più Monza (206,6), Varese (218,7), Pavia (261,2), Bergamo (398), Brescia (402,8) e Milano (1,9 miliardi).



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