Quasi un quinto delle imprese artigiane della Sardegna, il 19,2% di quelle attive, è coinvolto, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico regionale. Sono ben 6.597 le piccole e medie realtà artigiane che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago, come installazione e manutenzione degli impianti di condizionamento, trasporto persone, servizi di pulizia, lavanderia, cura del verde, produzione di arredamento e accessori casa ma anche di lavori edili, servizi al turista, senza dimenticare l’artigianato artistico, l’agroalimentare e la ristorazione, che offrono lavoro a 16.337 addetti.
Sono questi alcuni dei dati sul turismo rilevati dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna “Economia e imprese del turismo – Le tendenze e i territori”, (fonte UnionCamere-InfoCamere 2024), sull’artigianato interessato dalle attività turistiche nell’Isola, e presentati a Cagliari durante i lavori di “Extra 2025, salone nazionale del turismo extralberghiero”, attualmente in svolgimento.
L’iniziativa ha consentito l’incontro tra le 6.500 imprese artigiane sarde e le 37mila strutture dell’extra alberghiero, e favorito il dialogo diretto tra offerta e domanda di servizi realizzati quasi “su misura” per un settore che interessa centinaia di migliaia di turisti e un fatturato di svariati milioni di euro.
Tra le vecchie province della Sardegna, in testa quella di Cagliari con 2.559 imprese e 5.932 addetti, seguita da Sassari-Gallura con 2.290 imprese con 6.150 addetti, poi Nuoro con 1.350 attività artigiane e 3.308 lavoratori e, infine, Oristano con 398 imprese e 947 addetti. In chiave settoriale il comparto principale è l’Agroalimentare che conta 1.567 imprese (23,8% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande. Mentre sono 1.482 i ristoranti e pizzerie (22,5%) e 446 bar, caffè e pasticcerie (6,8%) – insieme si tratta di 1.928 imprese e del 29,2% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto agroalimentare contribuendo all’ospitalità. Seguono le 1.352 imprese relative ad “altre attività manifatturiere e dei servizi” (20,5%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici.
Sono invece 1.169 le imprese del trasporto persone (17,7%) che integrano l’offerta dello spostamento dei turisti. A seguire 503 le imprese di Abbigliamento e calzature (7,6%).
«Confartigianato da tempo osserva con molta attenzione l’evoluzione del comparto extralberghiero e le capacità che esso ha di offrire servizi personalizzati di elevata qualità, vivacizzare l’economia sia in termini diretti che dell’indotto, creare occupazione, reddito diffuso e sviluppare cultura di impresa con elevati standard di qualità, moderni e innovativi – ha affermato Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna – infatti le nostre imprese artigiane sono pronte a offrire i propri servizi alle strutture extra alberghiere sparse nell’Isola».
«Per questo abbiamo deciso di partecipare attivamente e convintamente a questo evento – ha proseguito Meloni – organizzando una vera e propria iniziativa che facesse incontrare fisicamente, le imprese, i gestori e i consulenti».
(Unioneonline)
© Riproduzione riservata
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link