«Escludere dall’aumento dell’Irap le coop sociali e le imprese in aree interne e di montagna»


«Occorre escludere dall’aumento dell’Irap previsto dalla Giunta regionale nella manovra di bilancio, le realtà che operano nel welfare come le cooperative sociali e le imprese presenti nelle aree interne e di montagna. Non possiamo penalizzare chi è impegnato in prima linea per ridurre le disuguaglianze sociali e tra i territori».

Così il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza è intervenuto questa mattina in occasione del consiglio regionale di Confcooperative riunitosi al Palazzo della Cooperazione di Bologna, che ha visto la partecipazione del presidente della II Commissione Politiche Economiche dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Luca Giovanni Quintavalla e del vicepresidente Daniele Valbonesi.

In vista della «manovra pesante» da 420 milioni di euro – come l’ha definita Milza – che sarà votata il 25 marzo in Assemblea Legislativa, il presidente di Confcooperative Emilia Romagna ha anche chiesto che sia assicurata alle cooperative che operano in ambito socio-sanitario la copertura degli aumenti dei costi registrati negli ultimi anni a seguito di Covid, crisi energetica, inflazione e rinnovi contrattuali, «dato che fino adesso c’è stato solo un parziale riconoscimento». «Inoltre – ha aggiunto Milza – servono interventi di sostegno finanziario alle imprese affinché possano continuare a investire, soprattutto a partire dal 2026 quando termineranno i progetti legati al Pnrr».

«In attesa che il Governo predisponga entro l’anno un piano nazionale sull’economia sociale dando seguito alla raccomandazione europea, abbiamo condiviso con il vicepresidente Vincenzo Colla – a cui è stata attribuita una delega ad hoc – la necessità di un percorso che arrivi a definire il perimetro di azione della Regione e degli attori dell’economia sociale, a partire dalla cooperazione che ne rappresenta il principale modello imprenditoriale», ha aggiunto Milza.



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