Il 31 marzo è l’ultima data utile per uniformarsi al nuovo decreto MEF, che stabilisce l’obbligo di assicurazione contro rischi di catastrofi naturali per le imprese.
Per quanto riguarda le aziende che operano nel campo della pesca e dell’acquacoltura, l’obbligo di stipula polizza rischi catastrofali scade il 31 dicembre prossimo.
Il MEF ha pubblicato l’atteso decreto sulle polizze catastrofali per le imprese: nessuna sanzione diretta per le imprese inadempienti ma ricadute sugli aiuti di stato.
Chi dovrà assicurarsi contro il rischio catastrofale?
L’obbligo è stato introdotto dall’articolo 1, commi da 101 a 111, della legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), e si estende:
– a tutte le imprese con sede legale in Italia
– ad imprese con sede legale all’estero ma con stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione in Camera di Commercio.
Quali beni aziendali sono assicurati?
La polizza assicurativa dovrà riguardare i beni di cui all’articolo 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3), del codice civile:
B-II – Immobilizzazioni materiali:
1) terreni e fabbricati;
2) impianti e macchinario;
3) attrezzature industriali e commerciali;
Nel decreto viene previsto che ai fini dell’articolo 1, comma 101, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, si intende per
a) alluvione, inondazione ed esondazione: fuoriuscita d’acqua, anche con trasporto ovvero mobilitazione di sedimenti anche ad alta densità, dalle usuali sponde di corsi d’acqua, di bacini naturali o artificiali, dagli argini di corsi naturali e artificiali, da laghi e bacini, anche a carattere temporaneo, da re ti di drenaggio artificiale, derivanti da eventi atmosferici naturali. Sono considerate come singolo evento le prosecuzioni di tali fenomeni entro le settantadue ore dalla prima manifestazione;
b) sisma: sommovimento brusco e repentino della crosta terrestre dovuto a cause endogene, purché’ i beni assicurati si trovino in un’area individuata tra quelle interessate dal sisma nei provvedimenti assunti dalle autorità competenti, localizzati dalla Rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) in relazione all’epicentro del sisma. Le scosse registrate nelle settantadue ore successive al primo evento che ha dato luogo al sinistro indennizzabile sono attribuite a uno stesso episodio e i relativi danni sono considerati singolo sinistro;
c) frana: movimento, scivolamento o distacco rapido di roccia, detrito o terra lungo un versante o un intero rilievo sotto l’azione della gravità, scoscendimento di terre e rocce anche non derivate da infiltrazioni d’acqua. Sono considerate come singolo evento le prosecuzioni di tali fenomeni entro le settantadue ore dalla prima manifestazione.
Cosa accade se le imprese non si assicurano contro rischio calamità naturali?
Il termine fissato dal decreto è il termine utile per potersi uniformare alla nuova normativa. Le imprese che non stipulano una polizza rischi rischio catastrofale vanno incontro a diverse conseguenze e problemi:
Potenziale perdita di risorse pubbliche. Infatti, senza una polizza rischi contro calamità naturali, le imprese saranno sfavorite per quanto riguarda l’assegnazione di contributi, sovvenzioni, agevolazioni pubbliche, comprese quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.
Danno o perdita parziale o totale del patrimonio aziendale. Le imprese che non si assicurano dovranno subire l’intero danno derivante dalle calamità naturali. Si tratta di fabbricati, ma anche di perdita o danneggiamento di macchinari costosi, attrezzature.
Perdita di fatturato e competitività: le imprese non assicurate, potrebbero subire una diminuzione dell’attività produttiva, a seguito di perdite di macchinari, danneggiamento magazzini ecc. Le conseguenze di ciò si ripercuoterebbero sulla produzione e sulle vendite, con una conseguente perdita di fatturato e di fette di mercato. Ciò potrebbe mettere a rischio perfino la sopravvivenza dell’azienda stessa.
In caso di catastrofi, gestire pratiche per il risarcimento danni è molto complicato. Infatti, è necessario individuare i danni, le eventuali responsabilità; è dunque, necessario affidarsi a consulenti esperti. Tra i maggiori esperti in risarcimento danni imprese per catastrofi naturali in Italia, Tutelaprima è specializzata in risarcimento per danni al patrimonio. Con un nutrito team di esperti tecnici e legali effettua rapidamente la quantificazione del danno, interloquisce con le maggiori compagnie assicuratrici, disbrigo dell’intera pratica di risarcimento danni, dalla richiesta fino alla liquidazione finale del danno.
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