Pnrr, fondi in ritardo e il Comune di Bergamo ha anticipato il denaro alle imprese


di
Fabio Paravisi

L’udienza alla Corte dei Conti: dai ministeri attese fra i 350 e i 565 giorni

Un anno e mezzo abbondante: è un lasso di tempo molto lungo, quando si tratta di aspettare il denaro per realizzare opere che hanno una scadenza tassativa per la fine dei lavori. Ed è la situazione in cui si è trovato in questi mesi il Comune di Bergamo durante l’attuazione di alcuni progetti sono stati finanziati attraverso il Pnrr.

Il problema è emerso ieri mattina nella sede milanese della Corte dei Conti, dove è iniziata la due giorni di analisi dello stato di realizzazione dei progetti Pnrr dei Comuni capoluogo della Lombardia. Ieri, prima giornata, erano di turno Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Varese e, appunto, Bergamo. Che è titolare di 56 progetti per un valore complessivo di oltre 410 milioni di euro. Di questi, 49 sono attuati direttamente dall’amministrazione comunale, mentre fra gli altri ci sono quelli relativi alle flotte degli autobus urbani, alla realizzazione delle corsie preferenziali per il bus elettrico e-Brt Bergamo-Verdellino e la seconda linea del Tram delle Valli. Qui il ruolo di soggetti attuatori è stato affidato a Consorzio Atb Scarl (per gli autobus), Atb Mobilità (per l’e-Brt) e Teb spa (per la T2). Ad oggi risultano già completati ventuno progetti, pari al 37,5% del totale.




















































L’analisi della Corte di Conti, condotta in singolo contraddittorio con i rappresentanti delle amministrazioni locali (il Comune ha inviato i tecnici che stanno seguendo direttamente i progetti) ha posto particolare attenzione per quanto riguarda Bergamo al rispetto del cronoprogramma dei lavori, all’aumento dei costi rispetto alle stime iniziali per alcuni interventi (ad esempio gli asili nido, la demolizione e la ricostruzione della scuola elementare «Scuri» nel quartiere di San Paolo, e la realizzazione del polo sportivo al Campo Utili di via Baioni) e ai ritardi iniziali nei trasferimenti dei fondi statali. Già durante le precedenti istruttorie con la Corte dei Conti, il Comune di Bergamo aveva segnalato le «difficoltà nell’incassare i fondi dai ministeri nonostante la regolare presentazione dei rendiconti». E anche ieri mattina i tecnici comunali hanno evidenziato una «generale dilatazione» avvenuta nei tempi di trasferimento delle risorse statali per i progetti Pnrr attivati per primi. Con ritardi definiti «preoccupanti», e che oscillavano da 350 giorni fino a 565 per l’intervento nel Centro Piacentiniano. In particolare, hanno avuto problemi quelli legati alla linea di finanziamento «Rigenerazione urbana»: oltre al Centro Piacentiniano, ci sono stati tra gli altri anche il recupero di Casa Suardi in piazza Vecchia (già terminato lo scorso ottobre) e la ristrutturazione del centro civico di via Furietti alla Malpensata il cui secondo lotto andrà in appalto in questi giorni. Il Comune non avrebbe potuto aspettare l’arrivo dei fondi per partire con i lavori, visto che le opere del Pnrr devono essere completate entro il giugno 2026. Quindi ha dovuto mettere mano alle casse: «La buona liquidità del Comune — si legge infatti in una nota — ha consentito di garantire la continuità dei cantieri, anticipando i costi alle imprese appaltatrici per importi che in alcuni periodi hanno superato i 10 milioni di euro».
 
La situazione si è parzialmente sbloccata con l’entrata in vigore del decreto ministeriale del 5 dicembre 2024, pubblicato il 4 gennaio, che ha consentito di richiedere trasferimenti intermedi in acconto nelle more dell’esame dei rendiconti. Grazie a questa misura, in febbraio il Comune ha ricevuto circa 5,7 milioni di euro dal ministero dell’Interno sulla linea di finanziamento «Rigenerazione Urbana», relativi ai rendiconti che erano già stati trasmessi.

13 marzo 2025



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