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Tra le criticità anche le difficoltà legate al passaggio generazionale e ricavi in flessione
Brescia: folla in centro per le feste di Natale, shopping natalizio 19/12/21
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La situazione economica delle imprese bresciane del commercio, del turismo e dei servizi si presenta complessa e ricca di sfide. È quanto emerge dall’ultima «Indagine sull’andamento economico delle imprese bresciane del terziario» aggiornata al 28 febbraio 2025 e realizzata da Confcommercio Brescia con Format Research.
Dall’analisi emergono due temi preoccupanti: il peggioramento della percezione della sicurezza e le difficoltà legate al passaggio generazionale.
La sicurezza percepita
Più di un’impresa su tre (36,6%) ha segnalato un peggioramento dei livelli di sicurezza nell’ultimo semestre del 2024, con un picco del 42,1% per le attività situate all’interno del Comune di Brescia, che segnalano episodi di vandalismo e l’attività di baby gang. Un problema che non si limita a Brescia: «Abbiamo ricevuto segnalazioni da Milano di gruppi di giovani che entrano nei negozi, si servono e minacciano le commesse – afferma il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti -. A Brescia non siamo ancora a questo punto, ma le testimonianze di chi lavora a contatto con il pubblico parlano di un crescente senso di paura».
Le imprese stanno già cercando di difendersi: il 74% ha investito in misure di sicurezza, tuttavia il problema va oltre la difesa personale. « Dal nostro punto di vista bisogna attivare dei presidi presenti e passivi con sorveglianza efficace». Un altro fronte critico è quello del passaggio generazionale. Il 62,4% degli imprenditori bresciani ha già affrontato o sta affrontando il tema della successione aziendale. Tuttavia, il 37% dichiara che nei prossimi anni sarà costretto a chiudere o vendere l’attività, con una percentuale che supera il 45% all’interno del Comune di Brescia. Il rischio di desertificazione commerciale è concreto.
Il passaggio generazionale
«Molte attività nate tra gli anni ‘60 e ‘80 stanno affrontando la chiusura – spiega Massoletti -. Le nuove aperture non riescono a compensare le chiusure, soprattutto perché i giovani imprenditori si trovano di fronte a una burocrazia complessa e a una pressione fiscale elevata».
Secondo i dati, il 51,5% degli imprenditori che valuta la chiusura dell’attività lo fa per mancanza di un successore. Il 60,5% indica la complessità burocratica come il principale ostacolo al ricambio generazionale, mentre il 54,2% cita l’eccessiva pressione fiscale. Per facilitare il passaggio generazionale, il 63,7% degli imprenditori considera essenziale un accesso al credito semplificato e agevolato. Tuttavia, come sottolinea Massoletti, «oltre al supporto economico, è necessario accompagnare le imprese con consulenze mirate e programmi di formazione per preparare la nuova generazione alla gestione aziendale».
Lieve calo della fiducia
L’analisi di Format Research evidenzia un lieve calo della fiducia tra gli imprenditori bresciani riguardo alla situazione economica generale dell’Italia, con l’indicatore di fiducia che scende da 50 a 48 nella seconda metà del 2024. Tuttavia, le proiezioni per il primo semestre del 2025 suggeriscono una sostanziale stabilità. Anche il dato sui ricavi registra una flessione, con una diminuzione dell’indicatore complessivo da 50 a 48.
La situazione dell’occupazione nel settore del commercio mostra invece segnali contrastanti: diminuisce la percentuale di imprese che ha aumentato il numero di dipendenti, ma cresce quella che dichiara di aver mantenuto un’occupazione stabile. Per il prossimo semestre, si prevede un lieve miglioramento.
Un dato positivo riguarda la situazione creditizia. Nel secondo semestre del 2024, il costo del credito è diminuito sensibilmente, con un miglioramento dei tassi di interesse. Tuttavia, la domanda di finanziamenti resta orientata principalmente alla liquidità di cassa (63%) e alla ristrutturazione del debito (15,4%), mentre solo il 21,6% delle imprese richiede credito per investimenti.
In questo scenario, Confcommercio Brescia sottolinea la necessità di politiche attive a sostegno delle imprese del terziario. Dal presidente Massoletti sono giunte parole di apprezzamento per lo sforzo del Comune di Brescia, che ha stanziato 150.000 euro per sostenere le imprese nei Distretti urbani del commercio (Duc).
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