Rinnovabili, autorizzazioni e incentivi tra Fer X e Testo unico Fer


Nel quadro del nuovo Testo unico Fer, gli interventi di repowering e revamping rivestono particolare attenzione per l’efficientamento di impianti già esistenti, “sebbene permangano alcune incertezze interpretative”. È questo il punto di vista scaturito al convegno Facciamo il punto: energie rinnovabili, Bess e autoconsumo, autorizzazioni e incentivi, che si è svolto il 14 marzo a Roma, nel corso del quale sono state esplorate le tematiche più urgenti legate alla transizione energetica.

rinnovabili
Un momento del convegno.

Così come è stato messo al centro dell’attenzione, il settore dell’energia si trova oggi ad affrontare sfide senza precedenti. Da un lato, il caro bollette che pesa su famiglie e imprese, “mettendo a rischio il potere d’acquisto delle prime e la competitività delle seconde”. Dall’altro, l’aumento dei consumi energetici, l’urgenza di contrastare il cambiamento climatico e l’esigenza di una maggiore indipendenza da un punto di vista energetico.

Decreto Fer X: “Strumento utile per migliorare incentivi”

All’ordine del giorno il nuovo decreto Fer X che viene individuato come “strumento utile per far affluire nel modo migliore gli incentivi necessari all’affermarsi delle rinnovabili”, anche in modo da tendere verso un conseguente abbattimento dei costi dell’energia “che si potrà avere solo con un vero disaccoppiamento tra i prezzi dell’elettricità e del gas”. L’obiettivo che si dovrà perseguire, secondo le conclusioni del convegno, è ridurre la volatilità dei mercati e la dipendenza dall’estero, anche grazie al potenziamento delle infrastrutture rinnovabili “che potranno garantire una maggiore sicurezza energetica”.

Le prossime aste, in base alle intenzioni del Mase, si dovrebbero tenere una a maggio e una entro la fine dell’anno o entro i primi mesi del 2026, nell’ipotesi di un’approvazione prima o subito dopo l’estate del Fer X. Lo ha anticipato Alessandro Noce, direttore generale mercati e infrastrutture energetiche, che ha poi approfondito il tema dell’eolico offshore il cui sviluppo “è in crescita, ci possiamo attendere per l’estate circa 2.2 GW di impianti che avranno già completato l’iter ambientale”. Tuttavia, il tema dei costi energetici tende a rendere difficile l’approvazione di un prezzo di 250 euro/MWh, soprattutto dopo l’adozione di provvedimenti emergenziali. Insomma, secondo Noce “il panorama è complicato dalla coesistenza di tecnologie mature come le fondazioni fisse e l’innovativa tecnologia floating, e il governo sta monitorando con cautela la situazione.

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Rinnovabili, il punto sulle normative Via, Pas e accumulo

Facendo il punto sulle normative attuali, e tracciando le prospettive future del mercato dell’energia in Italia, si è dibattuto in merito alla circostanza secondo la quale l’esenzione prevista per determinate categorie di interventi si applichi anche quando la potenza risultante superi le soglie che richiederebbero una verifica di assoggettabilità o una valutazione di impatto ambientale (Via). Inoltre, si legge nella nota stampa, “vi è il dubbio se le categorie soggette ad attività libera e Procedura abilitativa semplificata (Pas) possano essere applicate a progetti che hanno subito varianti non sostanziali ai sensi della normativa precedente, non sottoposti a screening o Via”. In aggiunta a queste così definite “zone grigie”, si è poi sottolineata la difficoltà “di doversi interfacciare con normative regionali a volte tra loro molto diverse”.

Affrontato anche il tema dello stoccaggio dell’energia. L’aggiudicazione delle gare per l’accumulo, “mostra chiaramente come questi impianti, un tempo meno competitivi rispetto agli impianti termoelettrici o fotovoltaici, siano ora in grado di sostituirli a costi simili, con vantaggi per l’intero sistema”. Tuttavia, la saturazione del mercato e la riduzione dei costi nel capacity market “stanno rendendo il meccanismo più volatile e complesso, richiedendo operatori in grado di gestirlo con competenza e a preferire soluzioni che comportino una minore esposizione al rischio di prezzo”.

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Dall’Energy Release quale “strumento che potenzia il dialogo” all’autoconsumo

Promosso infine l’Energy Release capace “di favorire una vera partnership tra grandi consumatori energivori ed operatori del settore energetico”, facilitando la collaborazione in un’ottica di scambio reciproco. Gli operatori del settore, così come è emerso nel corso del dibattito, lo inquadrano come “strumento che potenzia il dialogo e consente la definizione di accordi altamente personalizzati tra gli elettrivori e gli operatori che hanno impianti autorizzati o in fase avanzata di sviluppo”.

Infine, riguardo all’autoconsumo, tra i principali punti di forza vengono indicati il “quadro regolatorio maturo”, oltre alla possibilità di adattare i contratti alle specifiche esigenze di ciascun cliente consumatore. Inclusi aspetti come le condizioni contrattuali e le soluzioni di installazione onsite e offsite, nonché la facilità di stipulare contratti a lungo termine, fisici o virtuali, “che offrono stabilità di prezzo e benefici di lungo periodo per tutte le parti coinvolte”.

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