I contributi della Provincia di Trento per salvare 33 paesi dallo spopolamento. «Ma stiamo attenti alle speculazioni»
La formazione ufficiale non è ancora stata diramata, ma i convocati li hanno confermati i dati. La sfida non è una grande finale calcistica, ma il ben più pressante problema dello spopolamento. Il campo, la provincia di Trento.
La lista che la Giunta Fugatti non ha ancora diramato è quella dei 33 comuni che beneficeranno dei contributi a fondo perduto per chi acquista o ristruttura un immobile. Come hanno spiegato mercoledì il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il dirigente generale del Dipartimento urbanistica Giovanni Gardelli, i 33 territori che saranno selezionati sono quelli che, tramite un’analisi statistica, emergeranno essere i paesi che negli ultimi negli ultimi 10 anni hanno visto diminuire maggiormente i propri abitanti. Comuni con il segno meno davanti (dal -0,3% al -20% di calo dei residenti), selezionati per assegnare i contributi, come ha spiegato Gardelli, attraverso due indicatori: «l’indice di decremento demografico dei comuni più un indicatore composito di turisticità che scaturisce dal rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente e dal rapporto fra le presenze turistiche e la media delle presenze turistiche in provincia». Consultati i dati Ispat sulla variazione della popolazione residente, i comuni che dovrebbero quasi sicuramente entrare nella lista dei 33 sono attualmente 20. Venti comuni che quindi, a meno di sorprese dell’ultima ora, saranno nella elenco ufficiale dei 33 beneficiari dei contributi
I 20 comuni individuati
Partendo da ovest, ci saranno Bresimo e Livo, in Val di Non, con quest’ultimo che in dieci anni ha perso più dell’11% della popolazione, tra i comuni con lo spopolamento più importante della provincia. Per la Val di Sole, individuati Rabbi e Vermiglio. Resta in dubbio se il territorio che ha dato nome e set al film che ha collezionato successi sui red carpet mondiali sarà «scartato all’ultimo» dai contributi provinciali in quanto meta turistica. Stessa incognita sciistica per Tre Ville, parte della Comunità delle Giudicarie così come, spostandosi a sud, Bondone e Borgo Chiese, che hanno perso più del 3% di abitanti dal 2013.
Scavalcando le Giudicarie, a sud del capoluogo troviamo in lista Terragnolo, comune della Vallagarina, e Luserna, nella Magnifica Comunità degli Altipiani cimbri. Si entra poi in Alta Valsugana e Bersntol, rappresentati da Palù del Fersina, la cui inclusione nella lista dei 33 beneficiari sarà a sua da verificare all’ultimo, visti i 2o milioni di euro che il comune ha ricevuto dal Pnrr per riqualificare il borgo e tutelare la cultura mòchena. Nella Comunità Valsugana e Tesino, troviamo nella lista Castello Tesino, Cinte Tesino e Grigno, comune che come Livo è tra i più in difficoltà, la cui decrescita avrebbe raggiunto la doppia cifra. In Primiero, i comuni al momento individuati sono Sagron Mis, Mezzano e Canal San Bovo. Muovendosi verso nord, troviamo Sover e Giovo in Val di Cembra e Valfloriana in Val di Fiemme. C’è poi Campitello di Fassa, comune più a nord dei 20 confermati, che è nella lista dei venti ma rischia a sua volta di poter essere escluso qualora fosse considerato meta turistica
80 mila euro
«Al momento non esiste ancora un elenco definitivo: si tratta di una misura in fase di elaborazione, che sarà approvata dalla Giunta provinciale solo dopo il parere del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) — spiega il consigliere del Gruppo Misto Claudio Cia —. Sono esclusi quindi i comuni turistici o ad alta tensione abitativa come Trento, Arco, Riva del Garda, Canazei, Val di Fassa. Il contributo sarà a fondo perduto fino a 80.000 euro per chi acquista e ristruttura una casa e si impegna a viverci per almeno 10 anni o ad affittarla a canone agevolato. In attesa dell’elenco ufficiale, possiamo ipotizzare alcuni comuni potenzialmente interessati sulla base dei dati di calo demografico e bassa turisticità». Tra questi, oltre ai territori già citati, Cia ipotizza Sfruz e Ronchi Valsugana, che secondo i dati Ispat non sarebbero però in negativo.
Come spiegato ieri da Fugatti, la misura e la lista sono sperimentali e soggette ai suggerimenti degli attori coinvolti. «Se vogliamo davvero invertire il trend — spiega Giacomo Redolfi, sindaco di Mezzana e consigliere del Cal —, dobbiamo accompagnare queste misure con provvedimenti per la coesione sociale e multiservizi per la popolazione. Difficile formare dormitori in montagna». «Quella della giunta è un’iniziativa positiva che approvo — spiega Roberto Oss Emer, sindaco di Pergine Valsugana e consigliere del Cal —. Ma se non ci fossero richieste sufficienti nei comuni coinvolti, la Provincia dovrebbe considerare di allargare la misura anche alle frazioni. Ci sono masi e frazioni di comuni come Pergine che hanno gli stessi problemi di alcuni territori coinvolti. E stiamo attenti alle speculazioni, per esempio di chi acquista casa e poi la mette in affitto».
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