
Si è tenuto venerdì 21 marzo, nella sede piacentina della scuola di formazione Tutor, un incontro dedicato alla presentazione dei risultati del programma di formazione rivolto ai Minori Stranieri Non Accompagnati (Msna). L’evento ha rappresentato un’importante occasione per fare il punto sul progetto, che prevede principalmente corsi legati alla meccanica e all’edilizia, e delineare le prospettive future di un’iniziativa che sta contribuendo in maniera concreta all’integrazione sociale e lavorativa di questi giovani.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai ragazzi coinvolti nei corsi professionali, numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. Tra i presenti, l’assessore alla formazione professionale e vicepresidente della regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, il prefetto di Piacenza Paolo Ponta, l’assessora al welfare del Comune di Piacenza Nicoletta Corvi, l’assessore alle politiche giovanili Francesco Brianzi, il presidente della scuola edile Matteo Raffi, il presidente e il direttore di Tutor Andrea Capellini e Mirco Potami e i rappresentanti delle aziende e delle istituzioni che hanno collaborato al percorso.
Il progetto, giunto alla sua terza edizione, ha visto la partecipazione di 69 giovani, con un numero crescente di iscritti: 16 nella prima edizione, 26 nella seconda e 27 nella terza, ancora in corso. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra diversi enti locali e realtà territoriali, tra cui il Comune di Piacenza, i Comuni dell’Unione Alta Val d’Arda e Asp Azalea, con il supporto di Tutor Scarl, capofila del progetto, e l’ente scuola per la formazione professionale delle maestranze edili della Provincia di Piacenza. Anche Ance Piacenza, il Comune di Fiorenzuola e varie aziende dei settori edile e metalmeccanico hanno dato il loro contributo.
«L’obiettivo principale del programma è fornire ai minori strumenti concreti per il loro futuro, attraverso un percorso formativo articolato che comprende orientamento professionale, alfabetizzazione linguistica, formazione specializzata nei settori edile e meccanico, accompagnamento e supporto psicologico, mediazione culturale, nonché il fondamentale inserimento lavorativo», ha dichiarato il prefetto.
L’incontro ha permesso di evidenziare i risultati ottenuti finora e di sottolineare l’importanza di un approccio integrato che favorisca l’autonomia dei giovani coinvolti. I numeri sono incoraggianti: il 53% si è inserito nel sistema di istruzione (il 17% proseguendo gli studi) e nel mercato del lavoro (il 36% lavora già). Si è discusso del significativo incremento della partecipazione, con una prevalenza di ragazzi provenienti dall’Egitto (dal 44% della prima edizione al 70% della terza), oltre che da Albania, Costa d’Avorio, Pakistan, Tunisia, Burkina Faso, Gambia, Guinea e Senegal. Grazie alla collaborazione tra enti pubblici e imprese, il programma non solo offre formazione, ma facilita l’inserimento lavorativo, contribuendo a ridurre il rischio di marginalizzazione sociale.
«Una forma di integrazione concreta è costituita soltanto attraverso l’istruzione, la formazione e lavoro qualificati, quindi una forma di inclusione sociolavorativa che risponde al contempo a quelle che sono le esigenze delle aziende del nostro territorio», ha sottolineato il presidente di Tutor Andrea Capellini. Le istituzioni presenti hanno ribadito l’impegno a sostenere e potenziare l’iniziativa, con l’obiettivo di ampliare le opportunità per un numero sempre maggiore di giovani. Il vicepresidente regionale Colla ha annunciato infatti che saranno presto stanziati nuovi fondi per creare le prossime edizioni del percorso.
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