23 Marzo 2025
Negozi Chiusi (e Aperti) a Massa: il Saldo delle Attività e la Desertificazione Commerciale


MASSA. Il centro città si è trasformato ormai in un deserto. Oltre 150 negozi scomparsi dal cuore di Massa nell’arco di dodici anni, al netto di nuove aperture che si sono fatte col tempo sempre più sporadiche. In tutto, coinvolgendo anche i negozi che non rientrano nel centro storico della città, si arriva a un saldo in passivo di 247 attività commerciali al dettaglio svanite nel nulla. È questo lo scenario che delineano le ultime elaborazioni compiute dall’ufficio studi di Confcommercio. E per Massa la situazione non è certo rosea: la città è al 36esimo posto in Italia per la desertificazione commerciale con un calo del 25,8% in dodici anni.

Parlano i numeri

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Ma andiamo ad analizzare i numeri che emergono da questo studio. Partendo proprio da quelli relativi al commercio al dettaglio. Nel 2012 per quanto riguarda il centro storico della città di Massa si contavano ben 614 imprese, a cui si aggiungono le 378 attive fuori dalla zona del centro cittadino. I dati più aggiornati invece – che risalgono allo scorso giugno – riportano solo 450 attività nel centro storico e 295 fuori dal centro. Un crollo verticale, in cui a fare da spartiacque è stato proprio il periodo della pandemia: nel 2019 infatti, per quanto il calo fosse già in corso, erano 536 le attività presenti nel cuore della città e 325 quelle più in periferia. Questo significa che se la tendenza alla desertificazione era già attiva, nel periodo immediatamente successivo al Covid il crollo è stato verticale, con 116 imprese commerciali che sono svanite in soli cinque anni.

Scendendo nel dettaglio, in 12 anni risultano dimezzati soprattutto gli esercizi commerciali non specializzati (passati da 46 a 23 nel centro storico, da 31 a 14 fuori dal centro) e i negozi di materiali a uso domestico (passati da 61 a 28 nel cuore della città e da 42 a 30 fuori dal centro di Massa).

Meglio solo i ristoranti

Anche nel settore dell’accoglienza si nota una flessione soprattutto per quanto riguarda le strutture alberghiere in senso stretto: se gli hotel sono passati in tutto il territorio di Massa da 64 a 50, le “altre forme di alloggio” (categoria in cui risiedono anche gli affittacamere) sono invece in aumento, passando da 48 a 55 imprese dal 2012 al 2024. Controtendenza vanno invece i ristoranti, che reggono sulle loro spalle il destino del settore della distribuzione di cibi e bevande. Se infatti il censimento dei bar presenti in tutta l’area massese segna un bilancio in passivo di 71 unità, per quanto riguarda la ristorazione le attività di questo tipo non solo hanno retto botta ma addirittura appaiono in netta crescita: dal 2012 al giugno 2024 in centro storico i ristoranti sono passati da 169 a 216 e anche fuori dal centro la crescita è stata notevole (da 78 a 92, anche se questo dato appare in calo rispetto al picco di 105 attività presenti nel 2019).

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«La Ztl? Una sciagura»

La desertificazione commerciale non è certo un fenomeno massese. Ma il centro di Massa «manca di tutto ciò che serve quantomeno per tamponare questa emorragia». A parlare è Bruno Ciuffi, presidente di Confcommercio Massa-Carrara. «Massa non si è adattata a quelli che sono i cambiamenti attuali del commercio – racconta – non ha aree parcheggio a sufficienza, né collegamenti tra le varie zone: non c’è un solo mezzo pubblico che percorra il centro storico, facendo da collegamento con le aree più periferiche della città. E questo è profondamente limitante. Per non parlare poi della Ztl: metterla 24 ore su 24 è stata una sciagura: basta vedere piazza Mercurio, dove a parte i bar non è rimasto un solo negozio – dichiara – andrebbe rivista e aperta almeno in orario mattutino». Altro nodo cruciale, la questione dei costi per i fondi in centro. «Serve una strategia comune – spiega Ciuffi – per stabilire tra le associazioni che rappresentano i proprietari degli immobili, i commercianti e la pubblica amministrazione degli incentivi a chi affitta a prezzi concordati i fondi sfitti, che già sono molti nel cuore della città».

Ma c’è chi non demorde. Tra questi il Ccn “Massa da vivere”, promotore di molte iniziative volte ad animare il centro storico. «Anche per il 2025 abbiamo un calendario fitto di eventi che partirà ad aprile con Massa in Fiore e terminerà a ottobre, prima dell’inizio delle iniziative natalizie – commenta la presidente Elisabetta Zanetti – purtroppo la desertificazione commerciale è un fenomeno preoccupante: dal canto nostro facciamo di tutto per rendere sempre più appetibile e “vivo” il centro storico. Sono fiduciosa: prima o poi si arriverà a un bilanciamento tra commercio fisico e online e aprire un’attività non sarà così arduo».



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