25 Marzo 2025
Come si spende il bonus invalidi da 850 euro


Vediamo in questo articolo come si spende il bonus invalidi da 850 euro. La prestazione che integra l’indennità di accompagnamento per chi rientra in determinati requisiti. – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata. Entra nei nostri gruppi WhatsApp e Telegram.

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Come si spende il bonus invalidi da 850 euro

L’integrazione mensile di 850 euro si aggiunge all’indennità di accompagnamento e può essere usata in un solo modo al mese:

  • per retribuire una badante (con contratto da almeno 15 ore settimanali)
  • per acquistare servizi di assistenza offerti da imprese specializzate (lavanderia, pulizie, pasti a domicilio, accompagnatori, servizi psicologici e simili)

Queste due soluzioni non possono essere usate insieme nello stesso mese. L’Inps ha diffuso la notizia nel messaggio n. 949/2025, anticipando i contenuti del Dm 21 febbraio 2025 (in fase di pubblicazione).

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Che cos’è e a chi spetta la prestazione universale

Si tratta di una prestazione sperimentale (dlgs n. 29/2024) destinata al 2025 e al 2026 per persone:

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  • con almeno 80 anni
  • con un livello di bisogno assistenziale gravissimo
  • con un Isee fino a 6.000 euro
  • che hanno diritto all’indennità di accompagnamento

Come si accerta lo stato di disabilità gravissima

Una Commissione medica dell’Inps controlla il grado di disabilità tramite il dm 26 settembre 2016 (art. 3, comma 2). In questo elenco rientrano persone:

  • in coma o stato vegetativo
  • dipendenti da ventilazione meccanica continua
  • con demenza grave o gravissima
  • con lesioni spinali importanti
  • con ritardo mentale grave o profondo
  • con una condizione di dipendenza vitale (bisogno di assistenza 24 ore su 24, tutti i giorni)

Come avviene il controllo

  1. Il richiedente presenta la domanda di Prestazione Universale.
  2. La Commissione valuta la documentazione sanitaria già disponibile e quella aggiuntiva inserita tramite il servizio online.
  3. Può essere richiesta ulteriore documentazione se necessario.

Insieme alla domanda, va compilato un breve questionario in cui si indicano:

  • composizione del nucleo familiare
  • eventuali aiuti forniti dagli enti locali

L’ISEE sociosanitario per accedere alla prestazione aggiuntiva

È richiesto un ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro al momento della domanda.

  • Per gennaio e febbraio, se non si ha ancora quello dell’anno in corso, si può usare quello scaduto il 31 dicembre precedente.
  • Da marzo, serve l’ISEE dell’anno in corso. In assenza, la prestazione è sospesa finché non viene presentato l’ISEE aggiornato (poi viene pagato anche per i mesi arretrati).

Si può rinunciare alla prestazione

Il beneficiario può rinunciare alla prestazione universale. In tal caso:

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Procedura celere

 

  • torna in vigore l’indennità di accompagnamento
  • si riattivano eventuali contributi di assistenza previsti dall’art. 1, co. 164 della legge n. 234/2021

Finché gli ambiti territoriali sociali non comunicano all’Inps la riattivazione dei loro contributi, l’Inps continua a pagare la quota integrativa della Prestazione Universale.
Nella domanda, inoltre, va dichiarato (ai sensi del dpr n. 445/2000) se si percepiscono già altri aiuti.

L’importo della prestazione aggiuntiva

La prestazione comprende:

  • una quota fissa di 542,02 euro (l’indennità di accompagnamento per invalidi civili, L. 18/1980)
  • una quota integrativa di 850 euro (chiamata “assegno di assistenza”), che assorbe i contributi previsti dall’art. 1, co. 164 della legge n. 234/2021

La quota di assistenza (850 euro) non può essere usata liberamente. Serve esclusivamente per:

  • pagare il lavoro domestico di almeno 15 ore settimanali, svolto da persone con mansioni di assistenza alla persona e regolare contratto (Ccnl)
  • acquistare servizi di cura e assistenza forniti da imprese e professionisti qualificati, non di tipo sanitario o infermieristico

Le due modalità di spesa non si sommano nello stesso mese.

I controlli dell’INPS

L’Inps verifica:

  • la regolarità del contratto di lavoro domestico attraverso i dati nei propri archivi
  • la corrispondenza tra buste paga trimestrali (bustepaga quietanzate dal lavoratore) e quanto dichiarato

Chi usa la quota per servizi esterni deve dimostrare che la spesa trimestrale (fatture elettroniche regolarmente pagate) sia almeno pari alla quota integrativa ricevuta. Entro il giorno 10 del mese successivo al trimestre (10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre e 10 gennaio), il beneficiario deve allegare:

  • buste paga quietanzate (in caso di badante)
  • fatture elettroniche quietanzate (in caso di servizi di assistenza)

È consigliabile conservare gli originali delle buste paga e delle fatture, con le ricevute di pagamento.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

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Nell’immagine una donna che assiste sua madre gravemente malata si chiede come si spende il bonus invalidi da 850 euro.



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