Beko, una settimana di passione tra tavoli e incontri. Domani vertice al Mimit tra azienda e sindacati

FABRIANO Si apre una settimana molto importante per capire che piega prenderà la vertenza Beko Europe. Ci riferiamo, in primis, al tavolo di confronto tra sindacati e azienda, fissato per domani (ore 10) al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le posizioni del management della multinazionale turca e delle parti sociali sul contenuto del piano industriale sono ancora assai distanti, in particolare per quanto riguarda il numero degli esuberi relativo alle funzioni impiegatizie (580 in tutta Italia, ben 226 dei quali a Fabriano, con fortissima penalizzazione del centro Ricerca e Sviluppo di via Campo sportivo, fermo restando che la questione eccedenze attiene anche ai colletti bianchi della sede centrale di via Aristide Merloni), ma ci sembra opportuno rimarcare che tutti i soggetti coinvolti nella vertenza, incluse le istituzioni ai vari livelli, hanno sempre ribadito la necessità di continuare a lavorare per giungere a un accordo che dia garanzie di sviluppo alla Beko Europe e, nel contempo, a ogni territorio interessato.

«Il percorso, purtroppo, appare tuttora in salita – affermano le Rsu degli impiegati – perché negli incontri precedenti non abbiamo assistito a delle novità concrete sul problema degli esuberi.

Addirittura nell’ultima riunione, svoltasi il 14 marzo, abbiamo preso atto di una chiusura da parte dell’azienda sul futuro dell’impianto che da decenni si occupa di Ricerca e Sviluppo, fra l’altro con risultati eccellenti, tanto da poter essere considerato la storia dell’elettrodomestico in Italia degli ultimi 50 anni.

L’auspicio forte è che martedì (domani, ndr) il management si presenti al tavolo con delle proposte ben diverse da quelle illustrateci nelle scorse settimane». Proprio domani, per altro, allo stabilimento di Melano (pure questo sito deve fare i conti con 68 esuberi) scatterà la cassa integrazione verticale (totale fermo produttivo), che si protrarrà fino al 31 marzo.