26 Marzo 2025
“Ci stiamo battendo con tutte le nostre forze” — Imprese


Venerdì 22 marzo 2025, al Teatro Comunale ‘De Micheli’ di Copparo, si è tenuto un incontro pubblico promosso dalle organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil di Ferrara per fare il punto sulla situazione dei siti produttivi di Copparo (Fe) e Castelfranco Veneto (Tv).

All’appuntamento sono intervenuti il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, l’assessora al Lavoro della Regione Veneto, Valeria Mantovan, il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni e i rappresentanti sindacali regionali e nazionali.

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“Ci stiamo battendo con tutte le nostre forze per difendere questa eccellenza industriale molto importante sia per l’Emilia-Romagna che per il Veneto, tra l’altro collocata in una zona che non riuscirebbe a riassorbire i posti di lavoro persi” – dichiara de Pascale. “Si tratterebbe dunque di un vero dramma sociale, in uno scenario in cui l’Italia e l’Europa non possono permettersi di perdere altri pezzi della loro produzione industriale”

Nel suo intervento, de Pascale ha ricordato anche l’interlocuzione dei giorni precedenti con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, alla quale è seguita la richiesta della Regione affinché venga superata la fase degli atti unilaterali da parte dell’azienda.

“L’azienda ascolti le voci che provengono dai sindacati e ritiri la disdetta del contratto integrativo e la procedura di licenziamento collettivo – aggiunge il Presidente – così si potrà aprire una vera fase di confronto per salvaguardare l’occupazione e con essa il futuro dell’insediamento industriale con un piano di rilancio degli investimenti e della produzione”.

Nella stessa giornata si è svolta, presso il Tribunale di Ferrara, la prima udienza relativa al ricorso legale presentato dai sindacati (ex articolo 28), con cui viene contestata la legittimità degli atti unilaterali assunti dai vertici aziendali.

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La vertenza è proseguita con un ulteriore incontro il 24 marzo 2025, che ha visto al tavolo i vertici di Berco, le segreterie nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e la Rsu aziendale.

“Rispetto alla crisi della metalmeccanica in Italia – conclude de Pascale – ci sono tanti responsabili da Bruxelles a Roma, fino ai vertici aziendali. L’unica certezza è che nessuno dei lavoratori da Berco rientra fra i colpevoli e in questo scenario di rilancio della produzione industriale europea è essenziale che i benefici ricadano sull’Italia”.



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