
Il Politecnico di Torino ha formalizzato un’importante intesa con Environment Park, il polo tecnologico torinese impegnato nell’innovazione sostenibile. Con questo accordo, l’ateneo entra ufficialmente nella compagine sociale di Environment Park, con una partecipazione dell’1% del capitale sociale, pari a 170.186 euro. Questa mossa segna una tappa fondamentale in un percorso di collaborazione che dura da anni, e rappresenta un passo strategico per rafforzare il legame tra il mondo accademico, la ricerca e il settore industriale. L’obiettivo comune è accelerare la transizione verso un modello di sviluppo green, dove le competenze accademiche e la ricerca di punta si uniscono alle necessità concrete delle imprese per promuovere un futuro più sostenibile.
L’ingresso del Politecnico in Environment Park non è solo un atto formale, ma un’iniziativa che si inserisce in un contesto più ampio di innovazione tecnologica e sostenibilità. Giacomo Portas, presidente di Environment Park, ha sottolineato come l’ateneo torinese rappresenti una “fonte immensa” per la città, capace di portare velocità, capacità e intuizione. Secondo Portas, questa collaborazione non si limita a un apporto teorico, ma si traduce anche in soluzioni concrete per la transizione ecologica. Matteo Beccuti, amministratore delegato di Environment Park, ha aggiunto che, grazie a questa partnership, la città potrà finalmente vedere realizzarsi la rivoluzione ambientale che è stata pensata già venti anni fa, con un approccio concreto e innovativo.
Questa intesa è anche una conferma della capacità di creare sinergie tra i diversi attori della società: ricerca, enti pubblici e imprese. Il rettore Stefano Corgnati ha espresso il suo entusiasmo per aver completato l’accordo, definendo questa collaborazione come un “matrimonio” tra i due enti. Corgnati ha sottolineato l’importanza di questo modello, che permette a Environment Park di autosostenersi senza fare affidamento su finanziamenti esterni. Inoltre, è previsto un potenziamento del progetto Miglio dell’innovazione, che mira a creare una grande area dedicata a start-up e tecnologie emergenti. Tuttavia, permangono alcune sfide, come la questione dei costi dei terreni delle Ferrovie dello Stato, che dovranno essere affrontate per garantire il completamento di questo ambizioso progetto.
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