
CUNEO Sono 3.740 i nuovi contratti di lavoro programmati dalle imprese cuneesi per marzo 2025, con una flessione dell’1,9% rispetto a un anno fa. Questo valore che sale a 11.730 se si considera l’intero trimestre marzo-maggio 2025, per cui sono previste 80 assunzioni in meno rispetto al medesimo trimestre del 2024.
Il bollettino del sistema informativo Excelsior conferma una sostanziale tenuta della domanda di lavoro delle imprese per la provincia.
Il 78% delle entrate previste delle aziende cuneesi riguarderà i lavoratori dipendenti, il 14% i lavoratori somministrati, l’1% i collaboratori e il 7% gli altri lavoratori non alle dipendenze.
Nel 31% dei casi le entrate programmate saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 69% sarà a termine.
Delle 3.740 entrate di lavoratori previste, il 13% è rappresentato da laureati e il 26% da diplomati. Le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 41% e il 19%.
Saranno coinvolte per il 61% le imprese con meno di 50 dipendenti.
Sono i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 61,5% delle entrate. L’industria programma invece 1.440 entrate, generando il 38,5% della domanda totale del periodo. 1.100 entrate riguardano il comparto manifatturiero e 340 quello edile.
Tra i settori, si rileva un buon interesse da parte delle imprese dei servizi di alloggio e ristorazione con 1.690 entrate previste, pari al 14,4% di quelle complessive. Seguono il commercio con il 14,3% e le imprese dei servizi alle persone con l’11,5%.
Il 34% delle entrate previste è destinato agli operai specializzati e conduttori di impianti. I profili generici di dirigenti, specialisti e tecnici generano rispettivamente il 13% e il 20%. Le professioni commerciali e dei servizi rappresentano il 26%, mentre gli impiegati solo il 7%.
Il presidente provinciale di Confartigianato imprese Luca Crosetto ha affermato: «Le previsioni occupazionali riportano a una sostanziale stabilità ma il mismatch tra domanda e offerta di lavoro continua ad essere un problema. Dobbiamo lavorare per costruire un ecosistema che favorisca l’occupazione e lo sviluppo delle competenze, promuovendo un’alleanza strategica tra tutti gli attori coinvolti. Solo così possiamo garantire che ogni persona possa sviluppare il proprio talento e che le imprese trovino le competenze necessarie per crescere”.
Permangono ancora difficoltà di reperimento di alcune figure professionali. A tal proposito le professioni più difficili da reperire in provincia risultano essere: operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni , operai macchine automatiche e semiautomatiche; operai specializzati addetti alle costruzioni di strutture edili e operai specializzati delle lavorazioni alimentari; fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e operatori della cura estetica; operai specializzati installazione e manutenzione attrezzature elettriche; professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali; tecnici in campo ingegneristico e tecnici della salute e ingegneri.
Matteo Grasso
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