26 Marzo 2025
Per battere le frodi più regole comuni


“I pagamenti digitali costituiscono un passo in avanti epocale in termini di comodità e certezza delle transazioni. Nessuno può garantire la sicurezza assoluta, come del resto avviene per qualsiasi ambito della nostra vita, ma indubbiamente negli ultimi tempi sono stati fatti progressi enormi in questa direzione”. Così Liliana Fratini Passi, direttore generale di Cbi Società Benefit, fintech che sviluppa infrastrutture, servizi innovativi ed ecosistemi digitali per banche, intermediari finanziari e Pubblica Amministrazione. Nata come associazione e poi evolutasi in società consortile, Cbi centralizza i rapporti delle imprese verso l’intero sistema bancario in un unico punto e fornisce una vasta gamma di funzioni finanziarie, informative e commerciali, il tutto offrendo un servizio basato sulla cooperazione delle banche, senza ridurre gli spazi competitivi.

“La strada maestra per superare la barriera della frammentazione normativa, principale ostacolo nella soluzione del problema delle frodi, è nell’armonizzazione delle regole e degli standard”, sottolinea Fratini Passi. La quale evidenzia come la crescente digitalizzazione, con particolare riferimento al mercato dei pagamenti, sta portando con sé numerosi benefici, ma allo stesso tempo comporta inevitabilmente nuovi rischi, prestando il fianco ai malintenzionati, che non solo sono sempre più avanzati sul fronte tecnologico, ma anche abili a sfruttare le nuove vulnerabilità.

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“Da qui la scelta di Cbi di posizionarsi sempre più come attore chiave nell’ecosistema finanziario, proponendo soluzioni in linea con i requisiti normativi europei e strumenti e servizi antifrode sempre più avanzati che combinano tecnologie come l’intelligenza artificiale, il machine learning e le architetture Dlt (Distributed Ledger Technology ndr)”. Che poi fa riferimento al servizio “Name Check CBI”, che controlla real-time la corretta associazione tra codice Iban e nominativo del beneficiario di un pagamento, prima che il pagamento venga processato. Questo strumento consente agli utenti di evitare pagamenti accidentali e indirizzati al titolare di un conto corrente sbagliato, oltre a fornire un ulteriore livello di protezione nella lotta contro le truffe. Il servizio, grazie a una serie di partnership strategiche con altri operatori europei, ha esteso la sua portata anche all’intera area See e oltre.

Un servizio analogo, progettato sempre dalla società consortile, che ha 30 anni di storia ed è partecipata da circa 400 banche e altri intermediari, è il “Check Iban”, che consente di verificare la corretta associazione tra il codice del conto corrente e il codice fiscale/partita Iva del beneficiario di un pagamento. “Questa soluzione – lanciata in Italia nel 2020 per l’erogazione, rapida e sicura, di bonus economici e fiscali a cittadini e imprese che ne avevano fatto richiesta per far fronte alla crisi legata alla da Covid 19 – è stata estesa a livello corporate ed è disponibile anche nella sua declinazione cross-border; ad oggi la soluzione ha superato quota 25 milioni di chiamate”.

Nel segmento delle soluzioni antifrode si colloca anche il servizio “Cbi Safe Trade”, che raccoglie le informazioni sulle fatture anticipate con l’obiettivo di aumentare la stabilità e l’efficienza del settore finanziario e di mitigare il rischio derivante dall’uso fraudolento delle fatture e dell’erogazione del credito da parte degli intermediari, anche sulla base di sviluppi di architetture di tipo Dlt (Distributed Lender Technology).

La lotta contro le frodi digitali nel settore dei pagamenti richiede un approccio sistemico. “La collaborazione tra istituzioni finanziarie, regolatori e fornitori di servizi tecnologici è essenziale per ridurre lo scoglio rappresentato dalla frammentazione e massimizzare gli effetti della network economy, un modello in cui l’interconnessione tra i diversi attori del mercato aumenta il valore e l’efficienza dei servizi”, sottolinea Fratini Passi. Che ricorda come questo obiettivo spinga Cbi a essere presente su vari tavoli, a livello nazionale e internazionale, impegnati a favorire l’armonizzazione tra sistemi diversi. “L’innovazione nei pagamenti digitali rappresenta una straordinaria opportunità per garantire servizi sempre più efficienti e personalizzati, nonché per stimolare la crescita economica. Resta importante che l’evoluzione tecnologica sia accompagnata da un’adeguata strategia di sicurezza e da un approccio normativo armonizzato, per invertire la tendenza all’escalation delle frodi. Solo con questa consapevolezza, gli attori del mercato dei pagamenti digitali potranno costruire un sistema resiliente e all’avanguardia”.

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