26 Marzo 2025
Detrazioni fiscali e riqualificazione energetica: il rapporto annuale ENEA 2024


È stato pubblicato il rapporto ENEA
2024 sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione
energetica
, che fotografa lo stato di avanzamento
degli interventi incentivati nel 2023, tracciando un quadro chiaro
sugli effetti delle misure agevolative e sulle criticità ancora
presenti nel sistema.

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Riqualificazione energetica: il report ENEA sulle detrazioni
2024

L’efficienza energetica degli edifici è
diventata una priorità centrale nell’agenda europea e nazionale,
trainata dall’obiettivo della decarbonizzazione del settore
edilizio
e dall’adozione di nuovi standard per la
sostenibilità. Il 2024 è stato un anno cruciale in questo percorso:
da un lato, con l’approvazione della revisione della
Direttiva EPBD
(Energy Performance of Buildings Directive)
nel quadro del pacchetto Fit for 55; dall’altro,
con il rapporto annuale ENEA che ha fornito una
panoramica dettagliata sugli effetti delle detrazioni fiscali
italiane per la riqualificazione energetica.

Il report prende in esame gli interventi conclusi
nel 2023
, i cui dati sono stati trasmessi
all’ENEA entro il 1° dicembre 2024, termine
ultimo per l’invio delle schede descrittive degli interventi.

L’analisi riguarda quattro principali agevolazioni fiscali:

  • Bonus Casa (art. 16-bis del D.P.R. 917/1986 e
    art. 16 del D.L. 63/2013);
  • Ecobonus (L. 296/2006 e art. 14 del D.L.
    63/2013);
  • Bonus Facciate (L. 160/2019);
  • SuperEcobonus (D.L. 34/2020, conv. con L.
    77/2020).

In particolare, il report si basa sulle seguenti informazioni
inviate all’ENEA:

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  • per il Bonus Facciate, gli interventi sugli elementi verticali
    dell’involucro opaco con impatto termico;
  • per il Bonus Casa, quelli che generano risparmio energetico o
    sfruttano fonti rinnovabili, inclusi alcuni elettrodomestici. Le
    schede descrittive devono essere inviate entro 90 giorni dalla fine
    dei lavori tramite il portale ENEA, con possibilità di trasmissione
    tardiva fino alla dichiarazione dei redditi relativa all’anno
    fiscale di riferimento.
  • per il SuperEcobonus, oltre alle schede descrittive, è
    obbligatoria l’asseverazione finale dei lavori. ENEA raccoglie
    anche le asseverazioni per stati d’avanzamento, essenziali per la
    cessione del credito e lo sconto in fattura. A differenza di altre
    detrazioni, il portale SuperEcobonus non prevede limiti temporali
    per la modifica dei documenti, permettendo un progressivo
    consolidamento dei dati;
  • per l’Ecobonus, con l’eccezione degli interventi sulle parti
    comuni dell’edificio, le schede descrittive sono specifiche
    per unità immobiliare e per tipo d’intervento. I lavori realizzati
    nella stessa unità immobiliare ma riconducibili a tipi d’intervento
    differenti sono comunicati con schede descrittive distinte.

 

Le agevolazioni fiscali: risultati e criticità

Gli incentivi hanno inciso profondamente sul comparto edilizio e
sulla transizione ecologica del Paese, mobilitando ingenti risorse
economiche e contribuendo, seppur con limiti e distorsioni, al
miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici
esistenti.

Sebbene le agevolazioni abbiano avuto effetti positivi sulla
riqualificazione del patrimonio edilizio, ENEA sottolinea
come il sistema il stato gestito
con eccessiva frammentarietà e senza una
visione strategica di lungo termine. Per affrontare le sfide
del PNIEC e della transizione ecologica, è
necessario un cambio di passo, senza il ricorso
misure straordinarie ma nella
definizione di una politica strutturale, con
incentivi stabili e mirati, capaci di accompagnare famiglie e
imprese verso un patrimonio edilizio più efficiente e
sostenibile
.

Quattro i macro-temi che sicuramente spiccano.

Efficienza e impatto energetico

L’effetto positivo degli incentivi è evidente, soprattutto in
relazione agli interventi
trainanti
 (isolamento termico, impianti di
climatizzazione efficiente, fotovoltaico). Il SuperEcobonus ha
generato un miglioramento significativo delle classi
energetiche
 per molti edifici, con un abbattimento
dei consumi.

Disomogeneità territoriale

Gli incentivi non hanno avuto una distribuzione
equa
, penalizzando aree interne e soggetti in condizioni
di povertà energetica, spesso impossibilitati
ad accedere alle detrazioni per mancanza di liquidità iniziale.
Inoltre l’eliminazione delle opzioni alternative alle detrazioni
dirette (cessione del credito e dello sconto in
fattura
) ha reso ancora più difficile l’accesso agli
incentivi per le fasce economicamente più fragili.

Effetti economici e inflazione del settore edilizio

Se da un lato il SuperEcobonus ha avuto un impatto
positivo sul PIL e sull’occupazione
, dall’altro ha
contribuito all’impennata dei prezzi dei materiali e dei
costi di manodopera
, in un settore già stressato dai
rincari post-pandemia. Il sistema degli incentivi ha alimentato una
domanda eccezionale e concentrata nel tempo, generando squilibri
nel mercato edilizio.

Opacità normativa e incertezza

Le continue modifiche
legislative
 hanno creato difficoltà interpretative
per cittadini e tecnici, con conseguenti ritardi
nell’attuazione degli interventi
. La stratificazione
normativa ha generato confusione, con una complessità
procedurale
 che ha finito per escludere i soggetti
meno esperti o con difficoltà burocratiche.

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Riforma incentivi e Direttiva Green: quali prospettive per
il futuro?

In questo contesto, rileva l’approvazione della
nuova Direttiva 2024/1275/UE (c.d.
Direttiva Green“), con cui l’Europa ha
rafforzato i requisiti minimi di prestazione energetica per
raggiungere l’obiettivo di un parco edilizio
neutrale
dal punto di vista climatico entro il
2050.

L’Italia avrà due anni per recepire
la Direttiva, adattandola al proprio contesto nazionale, dove il
tema della povertà energetica, l’età avanzata
degli edifici e la complessità del patrimonio immobiliare
richiedono un approccio equilibrato.

Alla luce della nuova Direttiva
EPBD
 e dei risultati messi in evidenza
dal bilancio ENEA, diventa essenziale
riformare il sistema di incentivi, basandolo su tre
pilastri:

  • Incentivi modulati in base alle prestazioni
    raggiunte

    • Premiare gli interventi più incisivi, anziché quelli
      “puntuali”;
    • Introdurre massimali omnicomprensivi,
      evitando distorsioni e sprechi.
  • Pianificazione a lungo termine
    • La durata degli incentivi dovrebbe
      essere pluriennale (almeno
      decennale)
       per garantire stabilità e
      programmazione;
    • Superare il concetto di bonus “a scadenza”, che genera corse
      all’ultimo minuto e incertezza nel settore.
  • Strumenti di finanziamento accessibili
    • Affiancare alle detrazioni prestiti agevolati e
      garanzie pubbliche
      , per consentire l’accesso agli
      incentivi anche alle famiglie con redditi più bassi.

Conclusioni: serve un piano strutturale per l’efficienza
energetica

La sfida della transizione energetica richiede
una politica stabile, equa ed efficace. Le
detrazioni fiscali hanno dimostrato di essere strumenti validi, ma
necessitano di una razionalizzazione per
evitare sprechi e garantire l’accesso a tutti i cittadini.

L’Italia dovrà definire la propria strategia
nazionale
, integrando le nuove regole europee con
strumenti di finanziamento adeguati. Solo così sarà possibile
trasformare il patrimonio edilizio in un motore di
sostenibilità
, allineandosi agli obiettivi
di neutralità climatica al 2050.

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