30 Marzo 2025
Consorzio Polo Tecnologico Magona, un ponte tra ricerca, imprese e sostenibilità industriale


Collaborazione con le imprese per soluzioni innovative, integrazione di tecnologie avanzate per migliorare i processi produttivi e ridurre l’impatto ambientale, e supporto tecnico e consulenza per trasformare le idee in realtà industriali: è l’impegno del Consorzio polo tecnologico Magona di Cecina, che da più di 25 anni si distingue sul territorio in qualità di centro di ricerca d’eccellenza

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Il centro è attivo dal 1997 nell’ambito di un’operazione di recupero dell’area industriale: gli edifici e la strumentazione scientifica sono stati messi a disposizione dai Comuni di Cecina e Rosignano Marittimo, dalla Provincia di Livorno e dall’Università di Pisa.

Sin dalla fondazione, insieme a questi enti, sono entrati a far parte del consorzio anche otto aziende private: infatti l’ente è un punto di raccordo tra aziende alla ricerca di nuove soluzioni e la ricerca applicata. Questa caratteristica distintiva è data dall’unione delle competenze maturate da università, società d’ingegneria e società costruttrici. Le applicazioni ideate e progettato sono piuttosto trasversali, dall’ingegneria chimica e dei materiali, alla protezione ambientale e alla sicurezza industriale, fino all’industria dell’energia, le energie rinnovabili e la chimica verde.

Il numero dei consorziati è poi cresciuto nel corso degli anni di pari passo con lo sviluppo di Cptm, fino ad arrivare a 20 aziende private che si affiancano ai quattro fondatori pubblici.

I progetti co-finanziati

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Oltre a lavorare su commesse private, il consorzio partecipa anche a progetti di ricerca cofinanziati dalla Regione Toscana e dall’Unione Europea (più precisamente PR FESR 2021-2027 Azione 1.1.4). Queste iniziative rappresentano un passo importante verso l’innovazione industriale sostenibile e il consolidamento dell’economia circolare.

Tra il 2021 e il 2027 la realtà di Cecina ha ottenuto il via libera per ben sette iniziative, che rappresentano un passo importante verso l’innovazione industriale sostenibile e il consolidamento dell’economia circolare. Gli obiettivi? Promuovere la transizione ecologica delle imprese, così come sostenere la competitività delle filiere produttive in Toscana e rafforzare l’ecosistema dell’innovazione attraverso partnership strategiche.

Questi progetti sono una testimonianza dell’impegno del Consorzio polo tecnologico Magona per un futuro più sostenibile e competitivo del tessuto industriale della nostra regione. Ma non solo: l’ente di Cecina pone particolare attenzione alle nuove generazioni e al loro inserimento graduale nel mondo del lavoro: il consorzio, infatti, si impegna concretamente ad attrarre i giovani talenti del domani, puntando su tecnologia e innovazione.

Per il riutilizzo delle risorse e la riduzione dell’impatto

Tra i progetti co-finanziati dalla Regione Toscana e ai blocchi di partenza, ve ne sono alcuni attinenti all’economia circolare. Tra questi, l’iniziativa “Resource – Residui del processo Solvay”, che punta a trasformarli in nuove risorse utili, riducendo gli impatti ambientali e rafforzando le pratiche di sostenibilità nel settore chimico. Si tratta, dunque, di un primo passo per queste lavorazioni verso l’economia circolare.

I fondi FESR finanziano anche “Waste to bag”, un piano ideato per i rifiuti in nuove risorse attraverso un approccio integrato di economia circolare: in sinergia con alcuni partner che hanno creduto e sostenuto il progetto, “Waste to bag” punta a sviluppare un processo industriale sostenibile in grado di produrre sacchetti ecologici dai rifiuti. In questo modo, il loro ciclo di vita viene completato attraverso il recupero e riutilizzo. Questo progetto per il consorzio rappresenta un modello virtuoso di economia circolare, che dimostra come l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra istituzioni e industria possano contribuire a un futuro più sostenibile. Infine, attraverso il progetto “Trafucer” l’ente vuole contribuire attivamente alla sostenibilità del settore di produttività della ceramica. Come? Il consorzio mira a sviluppare una tecnologia innovativa per il trattamento dei fumi generati nei processi produttivi. Si tratta di un’opportunità unica per il settore di ridurre le emissioni inquinanti. la gestione dei fumi industriali e consolidare un approccio orientato all’economia circolare e alla tutela ambientale.

Tra rigenerare l’acido solfidrico e recuperare le batterie al litio

Sempre in ottica di recupero dei materiali e del loro riutilizzo, il consorzio ha ottenuto il co-finanziamento europeo per il progetto “Remalit”, incentrato sul recupero di materia dalle batterie al litio-ferro-fosfato a fine vita. Si tratta di un’iniziativa strategica che punta a rivoluzionare il recupero e la valorizzazione dei materiali contenuti nelle batterie al litio-ferro-fosfato a fine vita: in quest’ottica “Remalit” rappresenta un passo cruciale per affrontare le sfide legate alla gestione delle batterie esauste, rafforzando l’autonomia tecnologica e ambientale del settore industriale. E non è finita qui: l’ente ha anche ideato un processo di rigenerazione di acido solforico concentrato nell’industria del biossido di titanio (“Risolto”), un impianto innovativo per la produzione della molecola fluorurata 8-CNVE (“Areflour”) e un macchinario di recupero del fresato d’asfalto (“Mira”).

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Progetti in scala, un approccio “sui generis”

Realizzare un progetto in scala pilota (dal 10% al 30% del “full scale”) è uno dei punti di forza del consorzio, dal momento che consente alle aziende clienti di capire sia i consumi energetici sia eventuali problematiche che potrebbero sorgere con il progetto definitivo. Un modus operandi, questo, che non è utilizzato da molti competitor sul suolo italiano o europeo. Inoltre, a differenza dei centri di ricerca, l’ente lavora con tempistiche e modalità di gestione aziendali.

Dalle analisi dei processi alle certificazioni

Sono numerosi i settori di competenza (economia circolare, rifiuti, agroalimentare, ambiente ed energia) della realtà, così come le attività svolte.

L’offerta nel dettaglio

Entrando nel dettaglio del portafoglio di servizi offerti dal Consorzio polo tecnologico Magona, vi è l’analisi dei processi produttivi: questa attività è finalizzata a individuare aree di potenziale intervento per la riduzione e per la valorizzazione di scarti e sottoprodotti industriali. Inoltre, il centro si occupa di caratterizzazione chimico-fisica e morfologica di scarti e sottoprodotti di processo, oltre a produrre delle analisi di fattibilità tecnico-economica di processi di recupero e valorizzazione di scarti.

Il centro è specializzato nella sperimentazione “pilota” in previsione di una realizzazione full scale del progetto da parte delle aziende clienti, oltre che sulla dimostrazione di fattibilità di processi innovativi di recupero materiale e valorizzazione di scarti e sottoprodotti: si tratta di uno dei servizi di punta di Cptm e più utili ai clienti, in quanto hanno un’anteprima della tecnologia in full scale, compresi pro ed eventuali problematiche che potrebbero insorgere. Da non dimenticare, infine, la modellazione multifisica e di processo, e gli studi e le certificazioni di sostenibilità.

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Consorzio Polo Tecnologico Magona

Via Magona – 57023 Cecina (LI)

Tel. 0586 632142

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