2 Aprile 2025
Sostegno alle Comunità Carcerarie Educanti: OdG al Documento di Economia e Finanza regionale sottoscritto da Petitti e Parma


Oggi più che mai è necessario riconoscere l’importanza di un sistema penitenziario che promuova un’effettiva rieducazione e il reinserimento dei detenuti nella società, proprio come delinea l’articolo 27 della Costituzione. In questo contesto, le Comunità Educanti Carcerarie (CEC) giocano un ruolo di fondamentale importanza che merita il pieno sostegno della Regione Emilia-Romagna”. Parte da qui la riflessione alla base dell’Ordine del Giorno sottoscritto dalle consigliere regionali Alice Parma ed Emma Petitti, che qualche settimana fa sono state in visita alla Comunità Educante per i Carcerati “Casa Madre del Perdono” gestita dalla Papa Giovanni XXIII a Montefiore Conca insieme all’Assessora Isabella Conti, alla Sottosegretaria Manuela Rontini e alla consigliera regionale Valentina Castaldini.

Le recenti dichiarazioni del Garante dei detenuti hanno nuovamente messo in luce il sovraffollamento delle carceri, con una presenza media di 3.339 detenuti e un tasso di sovraffollamento che ha raggiunto il 114%. In questo scenario, molte persone in stato di detenzione sono in attesa di un processo, o potrebbero beneficiare di misure alternative. Tuttavia, la mancanza di risorse e strutture adeguate rende difficile la loro reintegrazione sociale. In questo senso le Comunità Educanti Carcerarie offrono una risposta innovativa, che pone l’accento sulla dignità e sull’umanità, lavorando sulla reintegrazione dei detenuti nel tessuto sociale emiliano-romagnolo” commentano Petitti e Parma, che continuano.

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“Queste comunità riescono a ridurre significativamente il tasso di recidiva, che nelle carceri italiane raggiunge il 70%, mentre nelle CEC si attesta al 15%. Si tratta di un modello che ha dimostrato di ridurre il costo delle detenzioni (35 euro al giorno per detenuto contro i 140 euro in carcere) e che può essere una risorsa fondamentale per il nostro sistema penitenziario e in generale per la nostra comunità. Per questo attraverso un atto collegato al Documento di Economia e Finanza della Regione, abbiamo garantito l’impegno a supportare economicamente e in modo adeguato i percorsi di esecuzione penale esterna promossi delle CEC presenti sul territorio regionale, proponendo alla Conferenza unificata Stato-Regioni il modello emiliano-romagnolo delle Comunità Educanti Carcerarie come soluzione alternativa al sovraffollamento del sistema di detenzione carcerario” concludono le consigliere.



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