30 Marzo 2025
“Urgenti proroga e risorse. In Romagna case del popolo a rischio”


Crescono le preoccupazioni nel mondo delle imprese per l’imminente scadenza del 31 marzo, data della quale scatterà l’obbligo per le aziende di assicurarsi contro le catastrofi naturali. A essere particolarmente in ansia sono le cooperative romagnole. “Il costo delle polizze è infatti definito in base al rischio territoriale, cosa che potrebbe penalizzare fortemente le aziende che operano in zone già duramente colpite da eventi catastrofali, come è il caso della Romagna – afferma Legacoop Romagna -. Secondo recenti studi, a parità di numero di addetti e di dimensioni, le imprese ubicate in zone considerate ad alto rischio potrebbe trovarsi a pagare polizze fino a 3 o 4 volte superiori”.

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Prosegue Legacoop Romagna: “Si prospetta l’ennesima batosta per un territorio duramente provato dagli eventi degli ultimi anni e ancora in attesa dei ristori promessi dal Governo: secondo i dati più recenti, infatti, solo il 3% delle 86.000 famiglie e imprese colpite dall’alluvione del 2023 hanno visto accolte le proprie domande di risarcimento, per un totale di 100 milioni di euro erogati a fronte di una stima dei danni pari a 3,5 miliardi. Nonostante questo sostanziale disimpegno sui risarcimenti, il Governo non ha stabilito, a accompagnare l’introduzione dell’obbligo, incentivi utili a permettere alle imprese di assicurarsi a prezzi accessibili, cosicché il costo delle polizze rimarrà in capo alle singole aziende, sulle quali viene di fatto scaricato l’intero costo della gestione del rischio legato al cambiamento climatico.

“Particolarmente preoccupante è la situazione delle Case del popolo, una filiera di 49 cooperative che in Romagna rappresentano 9.200 soci e possiedono oltre 200 immobili – viene aggiunto -. Costruite grazie alla passione e al lavoro volontario di tanti cittadini, le case del popolo rappresentano per il territorio romagnolo luoghi di vita sociale e comunitaria di inestimabile importanza, centri propulsivi da cui si irradia un tessuto di associazionismo, partecipazione, promozione culturale e presidi dei valori di democrazia, mutualità e partecipazione. In assenza di modifiche alla normativa, le case del popolo dovranno a farsi carico di costi nell’ordine di migliaia di euro per singolo immobile, e di decine di migliaia di euro per le cooperative maggiormente strutturate, trovandosi per di più ad acquistare le proprie polizze senza che la normativa abbia chiarito tutti gli elementi necessari affinché si possa effettuare la scelta sulla base di una comparazione puntuale e trasparente fra le diverse offerte”.

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“Chiediamo quindi al Governo di deliberare una congrua proroga rispetto all’entrata in vigore del provvedimento, necessaria perché si possa intervenire sui contenuti del decreto chiarendo tutti gli elementi di ambiguità oggi presenti e, soprattutto, definendo adeguati incentivi per sostenere le imprese, in particolare quelle ubicate nelle zone ad alto rischio, nella stipula di polizze a prezzi accessibili”, concludono da Legacoop Romagna.



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