
Il ceo di Banco Bpm Giuseppe Castagna risponde ad Andrea Orcel sull’ops lanciata da Unicredit. Giovedì 28 il numero uno di Piazza Gae Aulenti aveva attaccato la sua preda dopo il no della Bce e dell’Eba al Danish Compromise.
Le parole di Castagna
Venerdì 29 in un evento interno con i colleghi Castagna ha replicato: «Come abbiamo più volte illustrato al mercato e da ultimo anche nel comunicato stampa diffuso giovedì 28: i livelli di capitale di Banco Bpm attuali e quelli attesi al termine dell’opa su Anima sono adeguati, ben oltre i requisiti stabiliti dal regolatore e non pregiudicano l’aumento del 50% della remunerazione per gli azionisti rispetto al piano precedente, né la crescita della banca prospettata nel piano strategico».
Nel comunicato diffuso dopo l’assemblea Orcel aveva preso di mira Piazza Meda: è ragionevole ritenere che la posizione della Bce «possa avere implicazioni negative per il rendimento del capitale allocato da Banco Bpm all’acquisto di azioni di Anima e per il capitale regolamentare – Cet1 – della stessa Bpm, con possibili ripercussioni negative sulla sua futura crescita e sulle sue future distribuzioni», ha dichiarato Orcel.
L’effetto sull’economia
«Per quanto riguarda il credito all’economia – ha spiegato Castagna – negli ultimi cinque anni abbiamo erogato alle imprese quasi 100 miliardi di finanziamenti. Il nostro impegno è al 100% nel nostro Paese e i nostri impieghi sono in costante crescita evidenziando un ulteriore aumento di 2,5 miliardi nei primi mesi del 2025».
«Abbiamo sia la volontà che la capacità di proseguire, come fatto in questi anni, per continuare a sostenere le famiglie e le imprese italiane», ha aggiunto il ceo di Banco Bpm. «Sono quindi lieto di poter rassicurare chi sembra preoccuparsi per la nostra capacità di far credito per sostenere l’economia dopo che negli ultimi due anni, in casa sua, ha ridotto gli impieghi alle imprese di circa 20 miliardi e ha erogato circa la metà dei nostri mutui alle famiglie, pur avendo sul territorio una presenza di filiali del 40% superiore alla nostra». (riproduzione riservata)
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