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31 Marzo 2025
Private Equity, acceleratore della crescita e della resilienza


Un acceleratore di crescita e resilienza:  così viene identificato il Private Equity da imprenditori e istituzioni di tutto il mondo, così lo identificano anche i responsabili istituzionali di San Marino, nello specifico: Marco Gatti (Segretario di Stato alle Finanze), Rossano Fabbri (Segretario di Stato all’Industria), Emanuel Colombini (Presidente Agenzia per lo Sviluppo Economico-Camera di Commercio della Repubblica di San Marino), a cui abbiamo chiesto un intervento sul tema, insieme al Direttore Generale di ASE-CC, Denis Cecchetti, che già da tempo segue con attenzione i possibili sviluppi del Private Equity in Repubblica attraverso l’attivazione di servizi dedicati alle imprese.

Presidente Colombini, come può il capitale di rischio diventare una leva strategica per rendere le imprese di San Marino più competitive e resilienti?

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Il capitale di rischio è la chiave di volta per le imprese sammarinesi che puntano a competere sui mercati globali. Non si tratta solo di risorse finanziarie, ma di una partnership strategica che porta competenze, innovazione e relazioni. Tutti fattori indispensabili per rafforzare la competitività e garantire solidità nei momenti di crisi. Scegliere il private equity significa anticipare le sfide anziché subirle”.

Concretamente, quali benefici immediati derivano alle imprese locali dal private equity?

Le imprese acquisiscono immediatamente nuove competenze manageriali che rafforzano la struttura organizzativa, capacità d’investimento per l’innovazione, la modernizzazione dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Il risultato? Un posizionamento meno dipendente dalle sole forze dell’imprenditore, più strutturato e solido, una maggiore agilità operativa e una migliore resistenza agli shock economici internazionali”.

Segretario Gatti, quale ruolo gioca il quadro normativo e fiscale per incentivare l’accesso al capitale di rischio da parte delle imprese?

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Il sistema fiscale è cruciale per favorire l’attrazione di fondi di private equity. Stiamo lavorando per rendere sempre più pratico per imprese e investitori accedere a questo tipo di capitale, migliorando così la competitività delle nostre aziende. Inoltre, intendiamo ottimizzare sempre di più il quadro normativo per creare un ambiente favorevole agli investimenti di lungo termine sul territorio”.

Segretario Gatti, come le istituzioni sammarinesi possono supportare concretamente le aziende nell’avvicinarsi al capitale di rischio?

“Le istituzioni devono garantire un quadro regolamentare sempre più allineato agli standard internazionali, così da facilitare agli investitori esteri il sostegno alle imprese sammarinesi nelle loro iniziative di sviluppo. Il percorso di associazione all’Unione Europea avrà un impatto positivo, favorendo operazioni di successo e accelerando l’internazionalizzazione e la resilienza del nostro sistema economico, con benefici diretti anche sull’indotto locale”.

Segretario Fabbri, in che modo San Marino può diventare attrattivo per il private equity?

“San Marino deve impegnarsi a creare un ecosistema dinamico: reti qualificate di investitori, regole snelle e un chiaro orientamento alla crescita. È essenziale una cultura imprenditoriale aperta all’innovazione, che veda nel capitale di rischio non una minaccia alla leadership dell’imprenditore, ma un’opportunità per compiere un salto qualitativo e dimensionale, aumentando resilienza, redditività e valore”.

Segretario Fabbri, quali sono i settori prioritari su cui ritiene sia più strategico incentivare operazioni di private equity nelle aziende sammarinesi?

“È strategico indirizzare gli investimenti verso settori in cui operano aziende consolidate, in grado di esprimere potenzialità di crescita tali da incidere significativamente sull’intero indotto economico sammarinese – in particolare nei comparti manifatturiero, commerciale e artigianale. Concentrare le operazioni di private equity in queste aree innesca un effetto a catena virtuoso, rafforzando la competitività locale e rendendo il sistema economico maggiormente resiliente alle pressioni della concorrenza internazionale”.

Direttore Cecchetti, quale ruolo sta svolgendo la Camera di Commercio per supportare le imprese nell’avvicinarsi al private equity?

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“La Camera di Commercio facilita concretamente l’accesso delle imprese sammarinesi al capitale di rischio attraverso uno standard informativo che abbiamo messo a punto assieme ad AIFI, IBAN e alle banche locali. Abbiamo istituito un Comitato di pre-valutazione per agevolare il primo contatto tra imprese e investitori e organizziamo eventi formativi mirati con partner qualificati per accelerare l’ingresso delle aziende di ogni dimensione, anche di quelle in fase di stallo o crisi, nel circuito del private equity. L’obiettivo è creare un ecosistema sempre più dinamico, capace di sostenere la crescita delle aziende locali e attrarne di nuove”.



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