31 Marzo 2025
Sostegno alla filiera della moda, settore strategico per il Made in Italy


Il futuro della moda italiana è a rischio. Dopo quindici anni in cui l’occupazione si è ridotta di un quinto, il comparto è chiamato ad affrontare sfide sempre più complesse, aggravate da uno scenario geopolitico ed economico incerto.

“Il settore moda italiano si trova a fare i conti con un quadro problematico – commenta Gloria Trevisani, Presidente di CNA Federmoda Modena, a margine di un incontro a Roma tra la Confederazione e i sindacati – Si tratta di un comparto ad alta intensità di lavoro, caratterizzato da margini contenuti e da una presenza significativa di attività irregolari. Inoltre, il progressivo invecchiamento della popolazione italiana sta indebolendo il mercato interno, rendendo difficile l’espansione della domanda nazionale”.

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Secondo CNA, nonostante queste criticità, esistono anche punti di forza sui quali costruire il futuro. La professionalità italiana continua a essere apprezzata a livello globale, soprattutto nella fascia alta e a maggior valore aggiunto.

Il confronto con i sindacati si è sviluppato sulla base di alcune proposte condivise. Innanzitutto – continua Trevisani – superare il limite dimensionale attraverso la creazione di consorzi, accordi di rete e fusioni societarie, con il supporto pubblico. Poi, rivisitare le normative a sostegno del Made in Italy, adottando politiche energetiche sostenibili, poi rafforzare la bilateralità come modello paritetico fondamentale per fronteggiare la frammentazione delle imprese, contrastare il dumping economico-contrattuale, garantendo diritti e competitività per evitare la perdita di personale qualificato verso altri settori. Infine, migliorare il welfare e le condizioni dei luoghi di lavoro, assicurando alle persone opportunità di crescita e stabilità.

“La moda italiana ha futuro e continuità. Siamo e rimaniamo la manifattura d’Europa per quanto riguarda le produzioni di qualità e dobbiamo preservare questo patrimonio. Con le organizzazioni sindacali dobbiamo condividere un percorso di supporto a favore del lavoro, delle imprese e dell’occupazione”, sottolinea Trevisani.

Secondo CNA, occorre una politica industriale che consenta alle imprese di investire e crescere, anche con misure mirate di sostegno alla liquidità.

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