
Da alcuni mesi, in provincia di Bergamo, è attivo il progetto della Rete dei servizi di facilitazione digitale, un’iniziativa che si propone di supportare la popolazione nelle pratiche digitali quotidiane, diventate ormai essenziali per accedere a numerosi servizi. Uno sportello è stato attivato anche a Clusone, in biblioteca, con una facilitatrice digitale a disposizione dei cittadini
In un mondo sempre più interconnesso, l’accesso e la competenza digitale sono diventati elementi essenziali per la vita quotidiana, il lavoro e la partecipazione sociale. Tuttavia, come evidenziato da dall’ultimo rapporto della Commissione europea basato sull’indice Desi (Digital economy and society index), l’Italia fatica a tenere il passo con gli altri paesi europei sul fronte della digitalizzazione. Il nostro paese si colloca al diciottesimo posto nell’Unione europea, con un punteggio di 49,3, a fronte di una media europea di 52,3.
Il dato più preoccupante riguarda le competenze digitali: l’Italia è terz’ultima in Europa. Secondo i dati Eurostat, l’Italia il 54% dei cittadini (circa 24 milioni di persone tra i 16 e i 74 anni) non possiede competenze digitali di base. La media europea, in questo caso, è del 46%. Questa carenza rappresenta un ostacolo significativo per l’innovazione e l’inclusione digitale del paese, con ripercussioni negative sulla capacità di trovare lavvoro e mantenere un costante aggiornamento professionale.
Il progetto Rete dei servizi di facilitazione digitale, che in provincia di Bergamo vede come capofila l’Abf (Azienda bergamasca formazione), nasce per rispondere a questa carenza e favorire l’inclusione digitale della popolazione, garantendo a tutti la possibilità di sviluppare competenze digitali fondamentali. Questo progetto si inserisce all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finalizzata alla digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. In particolare, la misura mira a creare una rete di servizi che supporti i cittadini nella comprensione e nell’utilizzo degli strumenti digitali, contribuendo così alla riduzione del divario digitale.
Il progetto prevede la creazione di 43 punti di facilitazione digitale distribuiti sul territorio della provincia di Bergamo. Questi punti fungono da veri e propri sportelli dove i cittadini possono chiedere supporto per le pratiche digitali quotidiane, dalle operazioni sui servizi pubblici online alla gestione di e-mail, pagamenti e ricerca di informazioni. Non si tratta di servizi altamente tecnici, ma di supporto per sviluppare le competenze digitali di base.
Anna Cremonesi, coordinatrice provinciale del progetto, spiega che la Rete dei servizi di facilitazione digitale è nata per rispondere a un’esigenza concreta: «Il progetto vede la creazione di una rete di sportelli dove le persone possono ricevere aiuto concreto per le pratiche digitali, come l’attivazione dei servizi pubblici o privati ormai obbligatori. In Lombardia, come in altre regioni, una larga parte della popolazione ha bisogno di un’educazione digitale di base. Non stiamo parlando di tecniche professionali, ma di competenze quotidiane».
Il progetto si rivolge in particolare alle categorie svantaggiate, come gli anziani, mirando a favorire un uso autonomo, consapevole e responsabile di internet. L’obiettivo è formare i cittadini a utilizzare internet non solo per messaggistica e comunicazione, ma anche per i servizi della pubblica amministrazione e finanziari, così come per la ricerca di informazioni online.
Stefania Franchina, facilitatrice digitale sul territorio dell’Alta Val Seriana e della Val di Scalve, racconta il suo ruolo all’interno del progetto: «Io lavoro in biblioteca a Clusone, dove aiuto le persone a diventare autonome con i servizi digitali. Gli utenti che si rivolgono a noi per supporto cercano principalmente assistenza per attivare l aCarta d’identità elettronica (Cie), che sostituirà lo Spid dal prossimo anno, ma oppure accedere al fascicolo sanitario, prenotare visite mediche e ricevere esiti. Inoltre, spesso mi capita di spiegare l’uso semplice del cellulare a chi ha difficoltà», afferma.
Per chi desidera accedere ai punti di facilitazione digitale, c’è un numero unico di prenotazione: 035 3693799. Stefania Franchina chiarisce: «Il servizio è gratuito, ma è necessario prenotare l’appuntamento per garantire il giusto spazio e tempo per ogni persona. Io ricevo quasi ogni giorno a Clusone, bisogna, però, fissare un appuntamento per dedicare il giusto tempo alle necessità di ciascuno».
Il servizio di Antenna2:
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