
Un’industria bergamasca in fase di trasformazione, tra difficoltà congiunturali e nuove opportunità legate all’innovazione e alla formazione. È questo il quadro tracciato da Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo, ospite del Rotary Club Città di Clusone per un incontro dedicato alle sfide del settore.
«La situazione attuale è complessa – afferma Giovanna Ricuperati –. Stiamo vivendo settimane difficili, in cui ogni giorno emergono novità che incidono sulle attività delle nostre imprese. È un momento confuso: da mesi i valori della produzione sono in territorio negativo, e già proveniamo da un periodo non eccezionale. Tuttavia, nell’ultimo trimestre abbiamo visto alcuni segnali incoraggianti, quindi iniziamo a sperare di essere usciti dall’ultima fase della curva negativa. Restano però molte incertezze, legate ai dazi, al costo dell’energia e alla chiusura di mercati fondamentali per la nostra economia e per i nostri distretti produttivi. Al momento, quindi, le aziende si trovano a navigare un po’ a vista».
Guardando al futuro, la presidente di Confindustria Bergamo individua due aspetti cruciali: innovazione e capitale umano: «La prima grande sfida è l’innovazione, ossia l’incremento del vantaggio competitivo e della marginalità per le nostre imprese, in particolare per le piccole e medie. Dobbiamo investire in digitalizzazione, intelligenza artificiale e sostenibilità per reggere il contraccolpo della competizione internazionale».
Un altro nodo cruciale riguarda il capitale umano, ossia la disponibilità di personale qualificato: «C’è un problema di competenze: le imprese hanno bisogno di professionalità adeguate per crescere e svilupparsi, sia in termini qualitativi, con figure specializzate, sia quantitativi, in termini di numero di persone, perché le tendenze demografiche hanno un andamento negativo e questo non gioca a nostro favore», chiarisce Ricuperati.
Per affrontare queste sfide, il territorio bergamasco sta puntando su innovazione tecnologica e formazione mirata: «Stiamo lavorando per rafforzare le politiche di innovazione e ampliare i luoghi dedicati al trasferimento tecnologico. Un esempio è “Intellimech”, il consorzio per lo sviluppo dell’innovazione che sta crescendo e dando ottimi risultati. Collaboriamo inoltre con l’università per creare percorsi formativi adeguati e con gli Its, istituti tecnici superiori post-diploma, che rappresentano il canale più richiesto dalle nostre imprese», spiega Giovanna Ricuperati.
Un ulteriore fronte di lavoro riguarda l’attrazione di talenti dall’estero: «Abbiamo avviato un percorso sperimentale per attrarre studenti dall’Africa, in particolare dall’Etiopia. Clusone è coinvolta in questo progetto di frontiera, che speriamo possa diventare un modello per il territorio nazionale. Nel quadro del Piano Mattei, questo programma potrebbe svilupparsi su larga scala, consentendo l’arrivo di manodopera qualificata e competente, attraverso flussi di immigrazione regolare e necessaria», conclude la presidente di Confindustria Bergamo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link