
Per evitare di ricevere rimborsi iniqui, e non utili al ricoprire il danno avuto dalle intemperie del tempo, devi assicurarti!
Dal 31 marzo 2025, tutte le imprese italiane con una sede fisica, dovranno obbligatoriamente stipulare una polizza assicurativa contro le catastrofi naturali. Poiché la nuova norma mira a proteggere le aziende dai danni causati da eventi come terremoti, frane e alluvioni, scaricando parte dell’onere economico dallo Stato e dagli enti locali, sui privati. Finora, infatti, in caso di disastri naturali, i danni son stati coperti solo tramite risorse pubbliche e aiuti statali, con conseguenti lentezze, e disuguaglianze nei rimborsi. E l’introduzione di questa misura, allinea l’Italia ad altri Paesi europei, già dotati di sistemi simili.
L’obbligo di assicurazione, interesserà tutte le imprese, italiane o straniere, con sede operativa sul territorio nazionale. Venendo esclusi, per ora, i lavoratori autonomi, e le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, le quali dovranno adeguarsi solo dal 2026. Distinzione basata sul fatto che per le aziende agricole e della pesca, esistono già sistemi di protezione specifici, contro i danni climatici. All’attuale, solo il 5% delle imprese italiane è coperto da una polizza contro le catastrofi naturali, evidenziando quindi il ritardo del sistema assicurativo italiano, in questo settore.
La misura sarebbe dovuta entrare in vigore già il 31 dicembre 2024, come previsto dalla legge di bilancio, approvata alla fine del 2023. Tuttavia, il governo ha incontrato difficoltà nella definizione dei decreti attuativi, e dovuto affrontare la resistenza di imprese e compagnie assicurative. Le aziende, dal canto loro, hanno chiesto più tempo per adeguarsi; mentre le assicurazioni, hanno evidenziato la complessità di creare prodotti assicurativi adeguati, per un mercato così delicato. Ragion per cui, il termine è stato dunque prorogato al 31 marzo 2025.
Un problema rilevante è l’assenza di sanzioni per le aziende che non si adeguano alla normativa. Andando, questo, a ridurre l’efficacia della misura, poiché senza conseguenze dirette, molte imprese potrebbero scegliere di non assicurarsi. Inoltre, mancano incentivi economici anche per le aziende che si adeguano. A differenza di quanto avviene in altri Paesi europei, ove l’obbligo è difatti accompagnato da agevolazioni fiscali, o contributi statali.
Le conseguenze per chi non si assicura
Eppure, nonostante la mancanza di sanzioni, le aziende che non stipulano una polizza contro le catastrofi naturali, potrebbero subire davvero gravi conseguenze. Come l’avere difficoltà ad accedere a bandi pubblici e finanziamenti bancari; o in caso di danni da catastrofi naturali, non ricevere alcun rimborso, né dallo Stato, né dal mercato privato, trovandosi a dover affrontare da sole le spese di ricostruzione e ripristino.
Le compagnie assicurative, saranno obbligate a offrire le polizze contro le catastrofi naturali, con clausole e massimali regolati per legge. Andando a garantire, questo, una certa uniformità, fra le diverse offerte, anche se il costo delle polizze rimarrà variabile in base al rischio specifico dell’azienda. Le polizze son, infatti, considerate costose, poiché in Italia esiste una bassa propensione ad assicurarsi, contro questi eventi. Motivo per cui, la scarsità di assicurati costringe le compagnie ad alzare i premi, per coprire i potenziali costi dei rimborsi.
Complessità e difficoltà
Il settore assicurativo ha quindi dovuto sviluppare rapidamente un prodotto complesso, in grado di coprire danni di natura molto diversa: dal crollo di un capannone industriale, causa terremoto; all’allagamento di un piccolo negozio. E per questo, la definizione dei dettagli contrattuali, come franchigie e modalità di rimborso, è ancora in fase di rodaggio. L’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), ha creato una casella mail e una pagina dedicata, per rispondere ai dubbi degli assicurati, e chiarire le procedure di richiesta di rimborso.
E per evitare che il costo dei rimborsi ricada interamente sulle compagnie assicurative, il governo ha coinvolto SACE, la società pubblica che si occupa di assicurazioni alle imprese. SACE offrirà, infatti, garanzie e riassicurazioni, permettendo alle compagnie di contenere i costi, e offrire polizze a prezzi più competitivi. Certo, il sistema di intervento pubblico non è ancora stato completamente definito, e resta da chiarire come e in quali condizioni SACE potrà intervenire, nei casi di rimborso più elevati.
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