
All’ultimo minuto, nel Consiglio dei Ministri del 28 marzo 2025 passa la proroga dei termini per le polizze catastrofali, ma non per tutti. Ecco le ultime novità.
Polizze catastrofali obbligatorie
L’articolo 1, comma 105, della Legge 213 del 30 dicembre 2023 (legge di Bilancio 2024) prevede l’obbligo per le imprese di stipulare l’assicurazione catastrofale, si tratta di una polizza assicurativa a copertura del rischio eventi calamitosi, ad esempio alluvioni. Il termine di entrata in vigore dell’obbligo ha subito diversi posticipi. Il termine era da ultimo stato fissato al 31 marzo, ma le indicazioni per lo schema delle polizze sono arrivate in ritardo e di conseguenza associazioni di categoria hanno richiesto la proroga del termine. La proroga è stata prima presentata sotto forma di emendamento nel decreto Bollette (emendamento presentato da Fratelli d’Italia) ma in tale sede l’emendamento è stato dichiarato inammissibile.
La proroga era proposta per tutti indistintamente al 31 ottobre 2025.
Grandi Imprese, obbligo resta fissato al 31 marzo ma con un correttivo
Il Consiglio dei Ministri all’ultimo minuto ha però approvato un correttivo che diversifica l’entrata in vigore dell’obbligo di stipulare le polizze catastrofali. Per quanto riguarda le Grandi Imprese, il termine resta fissato al 31 marzo 2025 ma per i primi 90 giorni non si applicano sanzioni e le imprese, se anche non dovessero sottoscrivere le polizze, potrebbero comunque accedere ad aiuti e sovvenzioni pubbliche.
Piccole e medie imprese, ecco i nuovo termini per la stipula delle polizze catastrofali
Il secondo termine è per le Medie Imprese, in questo caso l’obbligo scatta al 1° settembre 2025. Avranno quindi 5 mesi in più per potersi adeguare. Infine, gli ultimi a dover provvedere saranno le micro e piccole Imprese che dovranno stipulare la polizza entro il 31 dicembre, quindi con obbligo dal 1° gennaio 2026.
La proroga si è resa necessaria perché seguendo le direttive indicate per le piccole e medie imprese gli importi dei premi da versare potrebbe essere in molti casi insostenibile. Questo potrebbe generare notevoli difficoltà e perdite occupazionali. Il lasso di tempo concesse può aiutare ad avere una maggiore personalizzazione delle polizze e a introdurre correttivi in grado di aiutare le imprese a far fronte alla spesa. Ad esempio per i forfettari che non deducono le spese potrebbe essere rivisto il coefficiente di redditività vista l’introduzione di una nuova spesa che non genera reddito, oppure si potrebbe pensare a una dedizione fiscale dei costi.
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