
Dall’inviato a Strasburgo – “Non possiamo mantenere lo status quo“. Parola di Maria Luís Albuquerque, la commissaria europea per i Servizi finanziari. Parlando nel tardo pomeriggio di oggi (31 marzo) agli eurodeputati riuniti in sessione plenaria a Strasburgo, ha ribadito l’urgenza di costruire un’Unione dei risparmi e degli investimenti, poiché se non “agiamo immediatamente” rischieremo di “perdere il nostro posto come player mondiale”.
Sono mesi che l’idea – diversa dalla “semplice” Unione dei mercati capitali, dice Albuquerque – è tornata sotto i riflettori, almeno da quando l’ha ripescata dal cassetto l’ex premier italiano Enrico Letta con la sua relazione sul futuro del mercato unico. “Dobbiamo far sì che ci sia un cambiamento radicale sia nel mercato unico sia nei mercati nazionali”, ha sottolineato la commissaria, secondo la quale la ricetta per c’entrare l’obiettivo è coordinare uno sforzo comune che coinvolga “istituzioni, Stati membri, imprese e società civile”.
Sulle azioni concrete non c’è però ancora grande chiarezza. L’esecutivo Ue ha posticipato la presentazione di una proposta legislativa a dopo l’estate. Per ora, si ripetono gli stessi slogan: vanno “tolte di mezzo le barriere burocratiche“, incentivati i cittadini a “investire nei mercati di capitali” (ma non in quelli stranieri) e creati “più fondi d’investimento transfrontalieri” per finanziare “progetti strategici comuni”.
“Troppo spesso le imprese europee non possono trarre beneficio dalla scala del mercato interno“, certifica Albuquerque, per via della frammentazione di quest’ultimo. E promette: “Presenteremo delle proposte” legislative per “la rimozione delle barriere, le operazioni transfrontaliere, le infrastrutture del mercato, la gestione degli asset e la distribuzione dei fondi”. Nonché sulla vigilanza nel mercato unico, per trattare “allo stesso modo” tutti i partecipanti e per garantire “che le prassi nazionali siano omogenee“.
Dopo aver assicurato che Bruxelles “non andrà a prelevare forzosamente soldi ai cittadini” e che si tratterà di strumenti volontari, la commissaria ha aggiunto che l’Unione bancaria e quella dei risparmi e degli investimenti sono collegate, e che vanno fatti progressi in entrambi i settori. “I nostri risparmi fuggono verso l’estero”, ha detto di fronte all’emiciclo, dunque “dobbiamo garantire le stesse condizioni” offerte altrove per fermare l’emorragia. “Non siamo in concorrenza tra di noi, ma coi Paesi terzi“, ha concluso.
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