2 Aprile 2025
mercato in espansione grazie alla domanda nel middle market. Ecco perché « LMF Lamiafinanza


Continua la rapida espansione del mercato del credito privato, sostenuta dall’esigenza di reddito e diversificazione di portafoglio degli investitori e dalla domanda delle imprese di finanziamenti alternativi ai circuiti tradizionali. È soprattutto il caso dei middle market, dove gli istituti bancari tradizionali hanno smesso di estendere il credito principalmente a causa dei vincoli normativi.

L’impatto delle tariffe
Le tariffe proposte dalla nuova amministrazione Usa avranno un impatto senza dubbio dirompente, a partire dalla conseguente pressione inflazionistica, in quanto ci stiamo allontanando da quella che era il trend di lungo termine della globalizzazione: dalla ricerca globale del costo di produzione più basso nel mondo ci stiamo dirigendo verso un nuovo sistema in cui è prevedibile un aumento dei costi di produzione. Tuttavia, pensiamo che nel complesso ci adatteremo a questo nuovo contesto. Dal punto di vista del credito, quindi, le banche dovranno fare molta attenzione alla capacità delle imprese di individuare fornitori alternativi, che permettano loro di proseguire le attività senza interruzioni significative nelle consegne o aumenti importanti dei prezzi.

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Aumento delle attività M&A
Sul mercato c’è un’enorme quantità di capitale disponibile (dry powder) destinato a essere investito tanto nel private equity quanto nel privat credit. Sono già diversi anni che le società di private equity non rispettano la frequenza delle distribuzioni agli investitori, mentre cresce la pressione a concludere transazioni e restituire capitale ai propri limited partner, il che alimenta la nostra aspettativa di un aumento dell’attività di M&A. La questione principale sarà a quale multipli queste transazioni si realizzeranno. Fino alla metà del 2023, abbiamo vissuto per oltre un decennio con tassi di interesse estremamente bassi e multipli in costante crescita. Mantenerli agli attuali livelli, nell’attuale contesto di tassi di interesse, è una sfida. Individuiamo, tuttavia, alcune opportunità interessanti per gli investitori a livello di equity e credito, in un paradigma caratterizzato da multipli più bassi.

I default sul mercato
In termini di aspettativa sui default, ricordiamo che nel mondo dei private asset, e nello specifico del private credit, esiste la possibilità di rinviare il risanamento delle imprese, un meccanismo che rallenta il censimento delle aziende in difficoltà. Questi ritardi sono evidenti nelle valutazioni dei prezzi rispetto ai mercati pubblici, a cadenza trimestrale nei mercati privati contro le valutazioni mark-to-market giornaliere di quelli pubblici. Quindi, nel private credit l’utilizzo dei default come una sorta di “canarino nella miniera di carbone” ha perso parte della sua efficacia, pur rimanendo applicabile nell’ambito del mercato pubblico. Nei private market un investitore non dovrebbe guardare solamente ai dati dei default per tastare il polso al mercato e questo è stato particolarmente vero negli ultimi due anni, dato il numero record di rettifiche che ha permesso alle imprese indebitate di evitare di segnalare le insolvenze.

Il numero contenuto di default si spiega in parte anche con la crescita del volume dei prestiti con tutele minime (covenant light), che sono entrati prepotentemente anche nel middle market. Tuttora consideriamo l’assenza di covenant, o la presenza di covenant più flessibili, come un errore da parte degli istituti, perché sono una delle tutele principali per i prestatori senior garantiti, che sono state dismesse nel tentativo di rendere il mercato più competitivo per guidare lo sviluppo. Non la riteniamo, tuttavia, una modalità prudente di prestare denaro, anche se la proliferazione di covenant light ha indubbiamente portato a un calo nei default e crediamo, che, in ultima analisi, si tradurrà per gli investitori in tassi di ripresa inferiori.

Le partnership tra fondi e banche
Le joint venture tra banche e gestori di private credit sono interessanti per una serie di motivi e gli investitori dovrebbero prenderle in considerazione. Dalla crisi finanziaria globale, i prestiti sul middle market sono stati dominati dagli operatori di private equity, che hanno rappresentato il 75-80% dell’attività nell’asset class. Un investitore che desidera ampliare il proprio portafoglio di privat credit, aumentare l’esposizione a questa asset class o mira a diversificare l’allocazione nel private credit, dovrebbe cercare al di fuori di questo ambito dominato dal private equity. Le partnership tra banche commerciali e privat credit offrono agli investitori un’alternativa interessante, considerato che attraverso la collaborazione con la banca commerciale, possono sfruttare una piattaforma di origination differenziata, caratterizzata da una base di clienti unica e fidelizzata.

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Direct lending, l’importanza del gestore
Il direct lending rappresenta ancora un’opportunità per gli investitori. Con l’aumento della volatilità dei tassi di interesse e dell’incertezza economica, l’aspettativa finale è una dispersione della performance del gestore. È importante ricordare che le società del middle market non hanno in realtà molte altre scelte sulla tipologia di capitale che possono attrarre. Andando avanti, la sfida principale sarà il processo di selezione del gestore, considerando i risultati a lungo termine e la capacità di gestire contesti economici e aziendali difficili.

 

 

 

 

 



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