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9 Aprile 2025
Frodi sui bonus edilizi, maxisequestro di 19 milioni nel Palermitano


Il sodalizio, composto da imprenditori e professionisti, gestiva 19 imprese edili esecutrici di lavori di ristrutturazione fittizi: 107 le persone coinvolte.

Palermo – Frodi sui bonus edilizi, i finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno dato esecuzione a una misura cautelare reale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, con cui è stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 19 milioni di euro nei confronti di 107 soggetti, tra imprese e persone fisiche.

Le indagini hanno riguardato un sodalizio (composto da imprenditori e professionisti) dedito alla realizzazione di frodi in materia di bonus edilizi, a cui è stata ricondotta la gestione di 19 imprese edili, tutte con sede a Palermo, esecutrici di lavori di ristrutturazione fittizi, per oltre 26 milioni di euro.

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Come funzionavano le frodi sui bonus edilizi

In particolare, lo sviluppo delle investigazioni ha consentito di delineare compiutamente l’operatività dell’associazione per delinquere secondo il seguente meccanismo illecito:

  • le società coinvolte nella frode, applicando lo sconto in fattura, emettevano fatture per operazioni inesistenti verso clienti privati per lavori in realtà mai eseguiti, generando il citato credito d’imposta fittizio, utilizzabile in detrazione o cedibile a terzi;
  • lo stesso veniva ceduto a intermediari finanziari, consentendone un’immediata e consistente monetizzazione;
  • i titolari d’impresa distraevano parte delle somme mediante bonifici su conti correnti personali, prelevamenti di contanti, sottoscrizione di buoni fruttiferi postali, acquisto di oro, criptovalute, beni mobili e immobili.

Oltre ai 7 membri dell’associazione, allo stato, risultano indagati altri 83 soggetti, tra amministratori di diritto delle imprese inserite nel circuito illecito e committenti compiacenti, concorrenti nei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e truffa aggravata.

Indagate anche 10 società capitali

Alcuni tra i titolari delle imprese, inoltre, sono stati segnalati, a vario titolo, per le fattispecie di dichiarazione fraudolenta, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, autoriciclaggio, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Queste ultime due fattispecie si riferiscono, nello specifico, alla compravendita di 16 immobili, fittiziamente intestati a terzi e in parte acquistati con i proventi della frode. Le condotte di autoriciclaggio, analogamente, afferiscono all’impiego del profitto illecito in attività finanziarie e speculative (quali la compravendita di immobili e l’investimento in buoni fruttiferi postali/criptovalute).

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Infine, nell’ambito dell’inchiesta, risultano indagate 10 società di capitali per gli illeciti in materia di responsabilità amministrativa dell’Ente.

In tale contesto, l’operazione di stamane è volta a sottoporre a vincolo cautelare ingenti crediti d’imposta ancora detenuti nei cassetti fiscali (in modo da interromperne la circolazione e impedire la commissione di ulteriori reati a danno dell’Erario) nonché decine di rapporti finanziari, oltre 50 immobili, autoveicoli, imbarcazioni e numerose quote societarie. L’intervento si aggiunge a un sequestro di 8 milioni di euro già eseguito nel corso delle indagini.



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