
I dati dello scorso anno presentati ad Assisi al convegno sulla gestione del rischio. Le colture più assicurate restano uva da vino, pomodoro da industria e mele
Un calo del 10,2% dei valori assicurati scesi da 10,76 miliardi di euro a 9,66 e del 9% delle aziende che hanno sottoscritto polizze agevolate, passate da 63.500 a 58.259. In aumento le tariffe pagate dalle aziende agricole (da 9,15 a 9,3%), con un ritmo più alto di quello dell’inflazione. Questi i numeri salienti delle assicurazioni contro avversità climatiche ed epizoozie nel 2024 confrontati con quelli dei dodici mesi precedenti, presentati durante il 17esimo convegno nazionale sulla gestione del rischio in agricoltura organizzato dal Cesar ad Assisi.
Calo a doppia cifra per le polizze agevolate sulle colture vegetali: da 7,89 miliardi di euro a 6,96 (-12%). Segno meno anche per le polizze strutture scese da 1,43 a 1,36 miliardi (-5%) e per quelle zootecniche da 1,44 a 1,33 miliardi (-7%) di valori assicurati. In flessione anche i premi pagati per le colture vegetali da 7,21 miliardi di euro a 6,47.
«Di certo il calo è dovuto anche ai fenomeni inflattivi che nel 2022 e 2023 hanno fatto impennare i premi – ha sottolineato presentando i dati Enrico De Ruvo della direzione supporto strategico Pac di Ismea – perché se li confrontiamo con la media del periodo 2019-2024 vediamo che c’è stato addirittura un aumento del 5%».
Tipologia di aziende e colture assicurate
Le aziende che si assicurano sono sempre più grandi: se nel 2015 la dimensione media era di 16,09 ha nel 2024 è stata di 22,23 ha. Gli ettari coperti da polizze agevolate sono 1.295.056, circa il 10% della Sau nazionale.
Nessuna novità per quanto riguarda le colture assicurate: in testa sempre l’uva da vino con oltre due miliardi di valori assicurati, seguita dal pomodoro da industria e da mensa con 664 milioni di euro, dal riso con 653 e dalle mele con 564. Più staccati il mais con 441 milioni e il grano con 270.
Avversità: più piogge e siccità, meno gelo e grandine
Per quanto riguarda le avversità climatiche, rispetto al 2023 lo scorso anno ci sono state meno grandinate, meno gelate ma più eccessi di pioggia, soprattutto al Centro-Ovest (Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna). La siccità nel 2024 si è confermata al Sud mentre è stata praticamente nulla al Centro e al Nord. Per quanto riguarda il vento forte nel 2024 è stato meno intenso al Centro-Nord rispetto al 2023, mentre si è intensificato al Sud anche se il Sud è abitualmente più ventoso del Nord.
In particolare, per quanto riguarda il gelo, se nel 2023 ci fu una gelata molto intensa il 6 aprile in Emilia-Romagna, nel 2024 c’è stata una gelata tardiva il 21 aprile in Trentino-Alto Adige e basso Piemonte. «Le gelate tardive si verificavano anche in passato ma negli ultimi provocano molti più danni rispetto a venti o trenta anni fa perché a causa del cambiamento climatico le fasi vegetative sono molto in anticipo – ha fatto notare il responsabile tecnico e cofondatore di Hypermeteo Gianluca Ferrari − e nei prossimi giorni ci attendiamo una fase fredda che colpirà la parte adriatica della penisola».
Nel 2023 la grandine è caduta copiosa al Nord (Friuli, Veneto, Trentino e Lombardia), soprattutto in luglio, con l’80% di territorio colpito con chicchi di 3 cm di diametro. Nel 2024 i fenomeni sono stati più sporadici e distribuiti sul territorio.
Nel 2023 l’eccesso di pioggia si è manifestato con gli eventi alluvionali in Emilia-Romagna e al Sud, in particolare in Basilicata, Calabria e Sicilia nordorientale, mentre nel 2024 ha colpito tutto il Nord. Il Sud è stato interessato da una severa siccità nel 2023 e anche lo scorso anno.
In futuro più precipitazioni estreme e siccità
Secondo una proiezione di Radarmeteo da qui al 2040 aumenteranno le precipitazioni estreme, soprattutto le zone joniche della Sicilia e della Calabria, l’alto Piemonte e le coste di Emilia-Romagna e Marche. Per quanto riguarda la siccità aumenterà in maniera uniforme su tutta la Penisola. Per quanto riguarda le ondate di calore sono le zone tirreniche le più soggette ad aumento dell’incidenza: Lazio, Campania e Calabria.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link