17 Aprile 2025
Auto aziendali: salve (per ora) dal nuovo fisco


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Auto aziendali, stop alla stretta fiscale per chi ordina entro il 2024: emendamento salva-benefit fino a giugno 2025.

Nel nuovo Decreto Bollette spunta un emendamento che congela, almeno per qualche mese, le novità fiscali sulle auto aziendali in uso promiscuo. Un vantaggio per aziende e lavoratori che si muovono in tempo. Un emendamento al Decreto Bollette, presentato dai relatori Caramanna (FdI) e Barabotti (Lega), prevede una deroga temporanea alle nuove regole di tassazione delle auto aziendali a uso promiscuo. L’obiettivo è quello di offrire una finestra di transizione fino a giugno 2025 per tutte le auto ordinate entro il 31 dicembre 2024.

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Questo significa che le vetture acquistate nel corso di quest’anno e consegnate ai lavoratori entro il 30 giugno 2025 potranno continuare a beneficiare dell’attuale regime fiscale, più favorevole rispetto a quello in arrivo con la Legge di Bilancio 2025.

Proroga a tempo: cosa prevede l’emendamento

La misura non blocca la riforma, ma ne differisce l’applicazione per una specifica categoria di veicoli: quelli ordinati entro fine 2024 e concessi in uso promiscuo nei primi sei mesi del 2025. In sostanza, si tratta di una fase transitoria pensata per garantire continuità alle imprese che hanno già pianificato acquisti aziendali secondo le regole precedenti.

Una boccata d’ossigeno anche per i lavoratori, che potranno ancora godere di fringe benefit con tassazione ridotta sulle auto aziendali a benzina o diesel, almeno per qualche mese in più.

Tra il vecchio e il nuovo sistema: CO₂ al centro del calcolo

Fino ad oggi, il valore tassabile delle auto aziendali si basava su un criterio ben preciso: le emissioni di anidride carbonica. Più inquinava l’auto, maggiore era la quota di benefit soggetta a tassazione.

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Saldo e stralcio

 

Ecco come funzionava:

  • 50% del costo chilometrico per auto con emissioni oltre i 190 g/km;
  • 25% per veicoli “green” con emissioni sotto i 60 g/km.

Il calcolo era riferito a una percorrenza annua standard di 15.000 km, secondo le tabelle ACI.

Con la Legge di Bilancio 2025, il Governo introduce una svolta: si abbandona il criterio delle emissioni per adottare una tassazione differenziata in base al tipo di alimentazione del veicolo.

Il nuovo schema prevede:

  • 50% di imponibile per benzina e diesel, senza distinzioni sulle emissioni;
  • 20% per le ibride plug-in;
  • 10% per le elettriche.

Una mossa che punta a premiare la transizione ecologica e a rendere la tassazione dei fringe benefit più prevedibile e semplice per le aziende.

In conclusione: transizione fiscale soft per imprese e dipendenti

L’emendamento vuole evitare un’applicazione rigida e immediata della nuova disciplina, salvaguardando chi ha preso decisioni aziendali prima della pubblicazione della nuova legge. Il risultato è un compromesso: incentivare la mobilità sostenibile, sì, ma senza penalizzare chi ha già investito sotto altre condizioni fiscali.

Un segnale di flessibilità fiscale che potrebbe aiutare imprese e lavoratori a gestire meglio il passaggio al nuovo sistema, senza scossoni economici.



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