15 Aprile 2025
La sostenibilità fa bene anche ai bilanci delle PMI – Unioncamere Puglia


Si è parlato de “I nuovi criteri per la finanza sostenibile”, agli Stati Generali dell’Ambiente alla Fiera del Levante di Bari, nell’incontro organizzato da Unioncamere Puglia, partner della rete EEN.

«In questo momento storico l’Europa e le sue imprese non hanno altra scelta se non diventare leader nella sostenibilità, un modello etico e culturale, prima ancora che economico. Non abbiamo risorse naturali e il nostro costo del lavoro è tra i più alti al mondo, per competere non possiamo che esportare valori e modelli ambientali ed etici. Diverse imprese stanno già cambiando il punto di vista e nonostante le guerre commerciali e non, la sostenibilità è una grande opportunità e resta l’unica via».

Lo ha dichiarato il segretario generale di Unioncamere Puglia, Luigi Triggiani, intervenendo oggi al talk dal titolo “I nuovi criteri per la finanza sostenibile”, nell’ambito della terza edizione degli Stati Generali dell’Ambiente alla Fiera del Levante di Bari.  L’incontro, dedicato a un tema chiave per la transizione ecologica, è stato organizzato da Unioncamere Puglia, partner della rete EEN.

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Sono intervenuti: Carlotta Pirro, della Direzione V Regolamentazione e Vigilanza del Sistema Finanziario del MEF, Sara Pelucchi Seg. CdA Fondazione Centro Studi UNGDCEC, Manuela Medoro esperta analista ambientale di Ecocerved e Augusto Ferrentino di Bardascino Holding.

«Unioncamere Puglia – ha proseguito Triggiani – sta lavorando per supportare le imprese in questo cammino, con un’attenzione particolare alle PMI, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per affrontare in modo strutturato il tema della sostenibilità. Il nostro impegno è quello di sensibilizzare e accompagnarle verso un cambiamento che non solo risponda agli obblighi normativi, ma che rappresenti un vero e proprio investimento per il futuro. Già nel 2023 nell’ambito di un protocollo d’intesa con la Regione Puglia abbiamo realizzato un percorso formativo gratuito intitolato “Il valore della sostenibilità”, che ha offerto alle aziende pugliesi strumenti per misurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle proprie attività, promuovendo l’elaborazione di bilanci di sostenibilità secondo i criteri ESG (Environmental, Social, Governance)»

Negli ultimi anni, l’adozione di criteri ESG (Environmental, Social and Governance) è diventata una priorità globale. La Puglia, seppur con importanti progressi, si trova ancora a fare i conti con un percorso in salita. I dati recentemente emersi dallo studio di CRIF Spa ci dicono che la regione si colloca in una posizione intermedia per quanto riguarda l’adeguatezza agli standard ESG, con un punteggio medio di 3,5. Sebbene ciò sia un segnale positivo, siamo ancora lontani da Lombardia e Trentino-Alto Adige, che registrano una performance significativamente migliore.

In particolare, il divario tra le grandi aziende e le piccole e medie imprese (PMI) pugliesi è piuttosto evidente. Mentre le grandi imprese registrano progressi notevoli, con un aumento del 22% nei punteggi ESG rispetto all’anno precedente, le PMI, che costituiscono la spina dorsale dell’economia regionale, continuano a trovarsi in difficoltà. Il 40% delle PMI pugliesi ha un punteggio ESG basso o molto basso, evidenziando le sfide in termini di raccolta e gestione dei dati ESG.

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Le imprese che adottano politiche ESG solide e ben strutturate, inoltre, hanno tassi di default inferiori del 34% rispetto alla media. Un’analisi di Cerved Rating Agency indica che le piccole imprese sostenibili hanno una probabilità di fallimento dell’1,55%, contro il 7,25% di quelle meno sostenibili, evidenziando una differenza sostanziale.

«Questo evidenzia come la sostenibilità – ha concluso Triggiani – non è solo espressione di responsabilità sociale e ambientale, ma anche una leva strategica per migliorare la resilienza e la solidità finanziaria delle aziende. Le PMI che migliorano il loro profilo ESG vedono una maggiore propensione da parte degli istituti di credito a erogare finanziamenti, con tassi di erogazione superiori dell’11% rispetto alla media per quelle che presentano un punteggio ESG elevato. Significa che la sostenibilità può tradursi in concreta opportunità di accesso al credito e di sviluppo per le nostre imprese».



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