
Le imprese siciliane arrancano tra caro-bollette, stretta creditizia, carenza di manodopera e fragilità organizzativa. Ma dalla sinergia tra pubblico e privato arriva un primo piano di rilancio: la Regione Siciliana mette sul piatto 1,5 miliardi di euro, con bandi operativi da maggio per sostenere competitività, digitalizzazione, ricerca e capitale umano. Intanto, lo studio legale MFLaw lancia il progetto “MSdesk Italy” a Riyad per favorire l’internazionalizzazione delle imprese isolane verso i mercati arabi.
Il quadro tracciato nel corso dell’incontro “Istituzioni e imprese, alleati strategici”, tenutosi alla Camera di Commercio Palermo-Enna, evidenzia un tessuto imprenditoriale in difficoltà: 20mila posizioni lavorative scoperte, 149 comuni senza sportelli bancari, oltre 13 miliardi di euro di credito bancario evaporati in 15 anni. Nonostante le garanzie pubbliche, nel 2024 sono state 806 le aziende siciliane dichiarate insolventi.
«Stiamo costruendo un ecosistema favorevole alle imprese – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo –. Innovazione, ricerca e capitale umano devono diventare pilastri concreti dello sviluppo». I fondi verranno attivati tramite Irfis-FinSicilia e attingono a risorse FESR, FSC e POC. Previsti finanziamenti per digitalizzazione, R&S, riqualificazione energetica e capitale umano, oltre a incentivi per la nascita di nuove imprese e progetti nelle aree ZES.
Dal fronte privato, MFLaw annuncia un nuovo desk a Riyad per accompagnare le aziende verso l’internazionalizzazione: «Vogliamo essere un ponte verso i Paesi arabi, dove l’interesse per l’economia siciliana – specie nel settore agroalimentare – è forte», ha spiegato l’avvocato Andrea Fioretti.
Il commissario Michele Cimino ha infine illustrato la riforma dei consorzi ASI: via libera alla regolarizzazione e valorizzazione delle aree industriali dismesse, con semplificazione delle procedure e possibilità di cessione a imprenditori che investono.
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