16 Aprile 2025
Fooder, l’Emilia-Romagna fa sistema sull’agroalimentare: Università, enti di ricerca e imprese insieme per l’internazionalizzazione


Parma, 15 aprile 2025 – Università, enti di ricerca e imprese insieme per lo sviluppo dell’alta formazione e dell’innovazione nel settore agroalimentare. Questo lo spirito di fondo di Fooder – Food University of Emilia-Romagna, associazione che, sotto l’egida della Regione Emilia-Romagna che ha fortemente supportato il progetto, si è costituita con la firma di 18 soci fondatori: 

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Università degli Studi di Ferrara
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Università di Parma
Università Cattolica del Sacro Cuore 
Barilla G. e R. Fratelli – S.P.A. 
Casoni Fabbricazione Liquori S.P.A.
Cesena Fiera S.P.A.
Clust-ER Agrifood della Regione Emilia-Romagna
Centro Ricerche Produzioni Animali, CRPA Soc. Cons. P.A.
GEA Procomac S.P.A.
Gesco Soc. Coop. Agr. (Gruppo Amadori) 
Acetaia Giusti S.R.L.
Granterre S.P.A. 
Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
Surgital S.P.A.
Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari – Fondazione di ricerca
Unione Parmense degli Industriali

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La costituzione dell’Associazione è uno dei principali obiettivi dell’omonimo progetto Fooder, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con un contributo di 3 milioni di euro a fronte di un cofinanziamento da parte delle Università di 1,5 milioni di euro per il quadriennio 2022-2026.

La sede è all’Università di Parma, che nel food ha uno dei propri asset strategici e identitari e un’autorevolezza scientifica e didattica riconosciuta in Italia e nel mondo. Proprio a Parma, in Aula Magna, Fooder è stata presentata oggi in conferenza stampa. Sono intervenuti il Rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli, il Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, il referente dell’Università di Parma nel Consiglio direttivo di Fooder Gianni Galaverna, in rappresentanza delle Università e degli enti di ricerca coinvolti, e il referente di Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. nel Consiglio direttivo di Fooder Roberto Ciati, in rappresentanza delle aziende e dei consorzi d’impresa coinvolti.

In sala i rappresentanti e le rappresentanti dei soci fondatori.

La parola d’ordine è “sistema”. Fare sistema per promuovere l’innovazione nel settore agro-alimentare dell’Emilia-Romagna attraverso il potenziamento dell’offerta formativa internazionale inter-ateneo in lingua Inglese per attrarre talenti ed esperti da tutto il mondo, mettendo a valore il grande patrimonio rappresentato dalla Food Valley emiliano-romagnola, comparto d’eccellenza internazionale, col record europeo di prodotti Dop e Igp e aziende note in tutto il mondo per la capacità di coniugare tradizione e innovazione, con elevati standard di qualità e sicurezza alimentare. Tutto ciò facendo leva su un ecosistema regionale di alto livello nella formazione e nella ricerca per la preparazione di profili professionali in grado di competere nel mercato del lavoro, creando nuove opportunità di crescita e occupazione e promuovendo l’imprenditorialità giovanile. Il messaggio rivolto ai giovani talenti è: venite in Emilia-Romagna perché imparerete e sarete preparati per affrontare le sfide globali del settore agro-alimentare, sarete in grado di crescere professionalmente e come persone in un ambiente inclusivo, aperto e stimolante e acquisirete le competenze e l’autorevolezza per guidare le trasformazioni, studiando e proponendo le soluzioni per contribuire a plasmare un futuro migliore.

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Fooder, progetto unico a livello nazionale, si propone come esempio virtuoso di integrazione fra i settori dell’alta formazione e della ricerca, del sistema produttivo e del governo del territorio.

Come? Attraverso una stretta sinergia fra Università, enti di ricerca e mondo dell’impresa, che porti a identificare insieme i bisogni formativi e a progettare insieme i percorsi di formazione, in una interazione positiva che coinvolga nella didattica non solo professoresse e professori universitari ma anche professioniste e professionisti, che possa realizzare percorsi esperienziali sia nelle strutture accademiche che nelle aziende, con la possibilità per gli studenti di accedere alla rete dei dimostratori e degli impianti pilota, che favorisca la formazione multidisciplinare e interdisciplinare, con il contributo delle migliori competenze nei diversi campi, e che abbia ricadute positive su tutti i soggetti coinvolti.

Questo significa nuovi corsi internazionali, master internazionali interateneo, percorsi di dottorato,alta formazione dedicata alle imprese con programmi per la formazione permanente, e molto altro.

Fooder mira inoltre a promuovere e supportare i gruppi di ricerca e le infrastrutture, facilitando le interazioni con partner di ricerca e industriali a livello nazionale e internazionale, investendo in progetti strategici e promuovendo la sinergia tra aziende che desiderino creare una rete per sviluppare nuove capacità e tecnologie a livello pre-competitivo.

Fooder si baserà sui 3 pilastri della Food Sustainability, Food Security e Food Safety, e spazierà in numerose aree di interesse: dall’agricoltura sostenibile e di precisione alla qualità delle materie prime, dalla food law e international policies alla qualità, sicurezza e tipicità  degli alimenti, dalle macchine e impianti per l’industria agroalimentare alla nutrizione e salute, fino alla tracciabilità, al packaging, all’economia agroalimentare, alla microbiologia degli alimenti, all’ottimizzazione e innovazione di processo/prodotto, alla valorizzazione di sottoprodotti e scarti dell’industria agroalimentare e molto altro ancora.

Molti i benefici per le Università, che avranno l’occasione di aggiornare e innovare la loro offerta formativa per rispondere alle sfide attuali e future del sistema agro-alimentare globale, collaborando su obiettivi e metodologie con le aziende per un sempre più efficace ed efficiente inserimento nel mondo del lavoro, promuovendo l’internazionalizzazione attraverso il miglioramento dei programmi, completamente offerti in lingua inglese, e realizzando tirocini, tesi di laurea e dottorato in stretta collaborazione con le aziende.

Altrettanto significativi i risvolti positivi per le imprese, che potranno beneficiare del contatto diretto con talenti da tutto il mondo per selezionare le figure professionali di domani e con la ricerca multidisciplinare a supporto dell’innovazione nel settore agro-alimentare, sfruttando questa sinergia anche per la formazione di professioniste e professionisti su temi specifici e su problematiche emergenti.

Fooder è aperta alle adesioni: possono diventarne soci enti pubblici, Università, imprese del settore (incluse start-up innovative), enti privati con finalità coerenti con gli scopi dell’associazione.

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LE DICHIARAZIONI

Vincenzo Colla, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega a Sviluppo economico e green economy, Energia, Formazione professionale, Università e ricerca 

«Con oggi prende ufficialmente il via un progetto formativo di valenza internazionale, unico nello scenario Paese, fortemente connesso all’identità della nostra regione. Un centro specializzato che mette in rete le nostre università, i centri di ricerca e le imprese d’eccellenza del nostro territorio per sostenere l’apprendimento delle alte competenze e la ricerca nell’ambito dell’alimentazione sana e di qualità, capace di rispondere alle esigenze di sostenibilità e di sicurezza. In coerenza con la nostra legge per attrarre e trattenere talenti, Fooder sarà in grado di attrarre da tutto il mondo le teste che vorranno esercitare ingegno, tecnica, creatività e abilità nel settore del food. Qui si formeranno esperti e manager con una visione internazionale, ma anche con un forte legame con le tradizioni locali, per rispondere alle sfide green dal campo alla tavola. Fooder rappresenta un’opportunità unica per rafforzare il sistema delle competenze della regione, creando nuove opportunità occupazionali di qualità, e per mantenere alta l’eccellenza in tutto l’ecosistema che porta all’agroalimentare». 

Paolo Martelli, Rettore dell’Università di Parma

«Per l’Emilia-Romagna il food è indubbiamente un asse portante e nella nostra regione c’è un know how costruito nel tempo che raccoglie rilevanti competenze scientifiche, tecnologiche, economiche e culturali, con la presenza di importanti Atenei, enti di ricerca, filiere produttive e realtà industriali e istituzionali di rilievo mondiale, in un tessuto territoriale a decisa vocazione agroalimentare. In questo contesto Fooder è una grande opportunità e una grande occasione per costruire insieme proposte e linee di lavoro nuove, in una prospettiva internazionale, guardando a un futuro sostenibile e con un orizzonte di riferimento ampio. Gli Atenei della regione vi partecipano con convinzione, pronti a fare sistema e a mettere in campo tutte le proprie competenze: questo è un valore aggiunto fondamentale per il progetto, ed è anche uno degli elementi che lo rendono unico».

Gianni Galaverna, Direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma, referente dell’Ateneo nel Consiglio direttivo di Fooder, intervenuto in rappresentanza delle Università e degli enti di ricerca coinvolti

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«Per affrontare le sfide globali del settore agro-alimentare occorre investire sempre più in ricerca e innovazione e, per fare questo, occorre dare nuovo impulso all’alta formazione universitaria, che deve essere sempre più internazionale e innovativa, per esser in grado di attrarre i migliori talenti e preparare gli innovatori del futuro. Il progetto Fooder ha la grande ambizione di mettere a sistema Università, Imprese e Istituzioni della Food Valley Emilia-Romagna, dando vita ad un polo di eccellenza internazionale per l’alta formazione e la ricerca, in grado di preparare le figure professionali del domani e promuovere così lo sviluppo del territorio».

Roberto Ciati, Scientific & Government Relations Vice President di Barilla G. e R. Fratelli S.p.A., referente di Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. nel Consiglio direttivo di Fooder, intervenuto in rappresentanza delle aziende e dei consorzi d’impresa coinvolti

«La complessità e la diversità delle sfide, l’innovazione come motore di sviluppo e di miglioramento continuo, l’attrattività internazionale di un territorio simbolo della qualità di prodotti alimentari, sono tutte sfide che il settore agroalimentare pubblico e privato ha oggi e avrà sempre di più nel futuro. Questo progetto costituisce una grande opportunità per dare risposte concrete a tutto questo, grazie a percorsi formativi ed esperienziali originali, fondati sull’interazione continua e sul confronto diretto fra le migliori expertise di ricerca accademica degli atenei presenti e di produzione e trasformazione delle realtà agro-industriali che progressivamente vorranno contribuire alla realizzazione di Fooder».



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