
In una provincia che è tra le più anziane d’Europa, con giovani sempre più orientati ad emigrare in altri paesi di ve trovare lavoro o avviarE una propria attività, anche le imprese gestite da giovani al di sotto dei 35 anni ne risentono.
Nel corso del 2024, in base al rapporto della Camera di Commercio Riviere di Liguria su elaborazione di dait Istati, il numero di imprese giovanili attive nella provincia di Savona è sceso a 2.147, registrando una flessione del 3,7% rispetto all’anno precedente, quando se ne contavano 2.230.
Il calo si inserisce in una dinamica negativa che coinvolge l’intera regione, dove le imprese giovanili sono passate da 11.188 a 10.784, con una diminuzione del 3,6%. Nonostante questa contrazione, Savona è tra le province più attive sul fronte dell’imprenditoria giovanile, rappresentando il 20% del totale ligure, dietro soltanto a Genova che concentra il 48% delle imprese giovanili della Liguria.
Il quadro, pur segnato da un generale ridimensionamento, mostra alcuni segnali di vitalità in specifici comparti economici. In particolare, si osservano aumenti nel settore del trasporto e magazzinaggio, che cresce del 23,5%, e in quello dei servizi di alloggio e ristorazione, in aumento del 3,6%. Anche le attività manifatturiere registrano un leggero incremento del 3,6%, mentre le attività professionali, scientifiche e tecniche crescono del 10,7%. Un balzo significativo si rileva nel settore dell’istruzione, che, seppur con numeri contenuti, mostra una crescita del 30%.
Di contro, alcuni settori tradizionalmente forti mostrano segnali di difficoltà. Il commercio, perde il 6,8% delle imprese, mentre il settore delle costruzioni registra una flessione del 5,7%. Anche le attività artistiche, sportive e di intrattenimento sono in calo, con una diminuzione del 15,8%, come le “altre attività di servizi”, che scendono del 5,7%. I servizi legati alla sanità e all’assistenza sociale calano del 20%, e i servizi di informazione e comunicazione perdono il 12% delle imprese attive.
Ancora da sviluppare il settore delle start -up, tendenzialmente (anche se non sempre) guidato da giovani, con un numero ancora contenuto di imprese ma in calo.
Alla fine del 2024, in provincia di Savona si contano 13 start-up innovative, due in meno rispetto all’anno precedente, quando erano 15 (-13,3%). Il calo è in controtendenza rispetto alla media ligure, dove il numero complessivo di start-up innovative è aumentato da 236 a 248. A trainare la crescita regionale è Genova, con un incremento da 197 a 207 imprese. Savona, pur registrando una lieve discesa, resta la seconda provincia ligure dopo Genova per presenza di start-up, davanti a Imperia (16) e La Spezia (12).
Analizzando i singoli settori economici in cui operano le start-up, quello dei servizi di informazione e comunicazione continua a rappresentare il nucleo centrale dell’innovazione savonese, con 9 imprese attive nel 2024 rispetto alle 8 dell’anno precedente. Ancora più rilevante è la crescita delle attività professionali, scientifiche e tecniche, che passano da 2 a 5, con un aumento del 150%. Si tratta di settori ad alta intensità di conoscenza, spesso legati a consulenza tecnica, ingegneristica, ricerca e sviluppo e progettazione avanzata.
Le attività manifatturiere restano stabili con una start-up attiva, mentre si registra l’ingresso di una nuova impresa innovativa nel settore delle “altre attività di servizi”, dove in precedenza non era presente alcuna realtà.
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