Il Dl Coesione prevede lo sgravio contributivo per l’assunzione di under 35 ma la misura di fatto è ferma per un cavillo (e le aziende hanno iniziato ad assumere)
Bonus assunzioni per giovani e donne in sospeso. Dopo la firma il 5 marzo del decreto attuativo legato al Dl Coesione, che prevede lo sgravio contributivo totale per l’assunzione di under 35 al primo contratto a tempo indeterminato, spunta un paletto sull’applicazione della misura che di fatto è ferma nonostante le aziende abbiano iniziato ad assumere nella convinzione di poter poi accedere retroattivamente al bonus.
La segnalazione dei Consulenti del lavoro
Come segnalato dai Consulenti del lavoro in una lettera al governo il problema sarebbero i tempi di entrata in vigore della misura. L’approvazione dell’Ue al bonus è arrivata solo a gennaio e quindi il beneficio verrebbe riservato alle assunzioni a partire dal 31 gennaio 2025 e non da settembre 2024 come indicato nel decreto Coesione. Testo che fissava l’utilizzo dei fondi Ue del Programma nazionale Giovani donne e lavoro 2021-2027, come segue:
- 34,4 milioni di euro per l’anno 2024,
- 458,3 milioni per l’anno 2025,
- 682,5 milioni per l’anno 2026
- 254,1 milioni per l’anno 2027
La questione dei fondi
Al momento però mancherebbe un secondo via libera della commissione Ue sui fondi e a pesare sui tempi sarebbe il mancato coordinamento tra l’esecutivo e la Commissione. Un tema che potrebbe essere trattato a Bruxelles in queste ore vista la presenza della ministra Calderone al Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori”. In attesa di avere chiarimenti dal ministero del Lavoro e dall’Inps, da cui è attesa una circolare e che è chiamata a monitorare l’applicazione della misura, vale la pena ricordare i requisiti del bonus e chi ne ha diritto.
Come funzionano gli sgravi contributivi
Il bonus riconosce ai datori di lavoro privati che assumono personale non dirigenziale a tempo indeterminato, o trasformano il contratto di lavoro a tempo determinato in un contratto stabile, fino a 24 mesi di esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per ciascun lavoratore. Questo tetto massimo viene incrementato a 650 euro al mese nel caso in cui l’assunzione sia effettuata presso una sede o unità produttiva nelle regioni del Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
L’esonero spetta ai datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non hanno proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi. Il bonus non è, inoltre, cumulabile con altri esoneri sui contributi.
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