“La prima novità è che lanciamo insieme alla Fondazione di Comunità e alla Fondazione Cariplo il fondo solidale QuBì per sostenere le nostre reti territoriali attive nel contrasto della povertà minorile e delle loro famiglie”. Lo ha annunciato l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé, a margine dell’avvio del Forum del Welfare del Comune di Milano, per tre giorni ospitato al Base di via Bergognone. Con una raccolta fondi presso Fondazione di Comunità Milano si possono sostenere bambine e bambini a rischio marginalità ed esclusione in tutti e nove i Municipi di Milano. Qubì serve a intercettare il bisogno espresso alla rilevazione di situazioni di rischio non ancora in carico ai servizi sociali, a dare supporto materiale, con aiuti alimentari, spese sanitarie, attività extrascolastiche, anche di tipo sportivo, a organizzare offerte culturali come il doposcuola e il sostegno psicologico. “In questi anni abbiamo stabilizzato queste reti, fatte da centinaia di associazioni del Terzo Settore, arriviamo fino a 400 e abbiamo messo risorse per confermare il lavoro. – ha spiegato l’assessore – Da oggi è attivo il fondo in cui aziende e cittadini potranno dare un contributo. Fondazione Cariplo è il primo donatore e integrerà la donazione con ulteriori 500 mila euro per raddoppiare quanto versato dai cittadini e dalle aziende”. Al centro del Forum c’è anche “una sfida importante e nuova per noi, che è quella delle case di quartiere e a Milano ne avremo oltre 60. – ha continuato l’assessore – La trasformazione dei cosiddetti centri anziani in case di quartiere, cioè luoghi intergenerazionali aperti a tutte le generazioni, non solo alle persone più anziane, saranno luoghi di socialità e relazioni ma anche di accesso ai servizi. Perché dentro alle case di quartiere sposteremo gli spazi WeMi, i nostri sportelli sul territorio di accesso ai servizi. Questo sistema si integrerà e sarà in rete con i CAM: anche loro affronteranno un percorso simile e diventeranno altre case di quartiere”. Un altro tema è la coprogrammazione con il Terzo Settore per costruire una strategia sul tema del disagio abitativo: ” Vogliamo partire da alcuni alloggi comunali, sia beni confiscati che alloggi messi a disposizione dalla Direzione Casa del Comune, per costruire insieme un sistema che offra la soluzione più appropriata a persone o famiglie che vivono in una condizione di disagio abitativo. – ha affermato Bertolè – I beni confiscati sono circa 260, non tutti alloggi, ma molti saranno messi a disposizione, e anche il Terzo Settore ha costruito la sua rete di immobili. La sfida è provare a valorizzare queste risorse con un disegno comune che consenta anche di bloccare alcuni tappi del nostro sistema di risposta all’emergenza abitativa, consentire a persone che hanno concluso un percorso, ad esempio in una comunità, di uscire prima per poter avere un reinserimento più efficace”.
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