Sulla vicenda dei Fondi di sviluppo rurale, dopo l’annuncio dei vice presidente Alessandro Piana (QUI) interviene il consigliere regionale ed ex sindaco di Ventiomiglia Enrico Ioculano: “La Giunta Bucci restituirà decine di milioni di euro all’Europa, mentre oltre 600 aziende del Ponente devono usare l’acqua potabile per l’agricoltura: è inaccettabile”.
Ioculano: “Oltre 80 milioni da utilizzare entro l’anno”
“I dati presentati dall’assessore Alessandro Piana sui fondi europei del Psr (Piano di sviluppo rurale) non ci confortano, anzi gettano una lunga ombra sull’operato della loro amministrazione – le parole di Ioculano – Al 31.12.2023 Regione Liguria registrava il peggior dato in Italia di utilizzo del fondo: il 68%. Sullo stanziamento iniziale del 2014 di 400 milioni, ad oggi ne avanzano oltre ottanta da utilizzare entro la fine di quest’anno.
“È evidente che il rischio concreto è quello di dover restituire oltre 40 milioni all’Unione Europea nonostante i tantissimi interventi che si sarebbero potuti realizzare con questi fondi strutturando il dipartimento e pianificando meglio le spese – prosegue il consigliere Pd – Penso al ponente ligure, dove circa 600 aziende sono state costrette a servirsi per uso agricolo dell’acqua potabile fornita da Rivieracqua, da cui ricevono le bollette altissime. A monte di tutto c’è stato l’errore di non investire per predisporre collettamenti per il riutilizzo delle acque depurate; non sono stati fatti investimenti sugli invasi e non sono stati promossi i consorzi.
“L’utilizzo dell’acqua potabile è uno spreco in termini che con il Psr si poteva superare – conclude – Tra un anno quindi ci troveremo costretti a restituire dei soldi che avremmo tantissimo bisogno di spendere: un fallimento di cui l’unico responsabile è il centrodestra ligure che negli ultimi 10 anni ha perso tempo, e con esso dei fondi che non ritorneranno”, così il consigliere regionale Enrico Ioculano risponde all’assessore Alessandro Piana sull’utilizzo da parte di Regione Liguria dei fondi Psr dopo la risposta in aula alla sua interrogazione.
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